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Approvato il bilancio 2024: crescita dell’EBITDA del 7,4% e incremento del 6% nella clientela

Approvato il bilancio 2024: crescita dell’EBITDA del 7,4% e incremento del 6% nella clientela

Quale ironia si cela dietro la retorica trionfante di un’assemblea azionaria? L’Engineering, leader indiscusso della digitalizzazione per aziende e Pubblica Amministrazione, ha festeggiato il bilancio del 2024 come se fosse un traguardo finalmente raggiunto, mentre scorre una narrativa di promesse reiterate e risultati che sembrano brillare più per i numeri che per l’effettiva innovazione. Investimenti enormi sono stati annunciati, ma chissà se porteranno davvero a un modello operativo rivoluzionario o se saranno solo fumi di un fuoco che brucia lentamente.

Dove finisce l’ottimismo e inizia la realtà?

L’Ebitda Adjusted è aumentato a 276,2 milioni di euro, un incremento del 7,4% rispetto all’anno precedente. Ma qui ci si chiede: questo incremento è sostenibile o solo un miraggio passeggero? La crescita del valore della produzione, pur essendo superiore al 2,5%, non è sufficiente a nascondere il fatto che la vera innovazione potrebbe rimanere un sogno irraggiungibile, velato dietro una facciata di numeri positivi.

Le “importanti” partnership internazionali sono state celebrati, ma vi è davvero stata una trasformazione tangibile? Il focus su Intelligenza Artificiale e il lancio della nuova versione di EngGpt sono sintomi di una risposta decisa alle esigenze delle aziende, o soltanto una mossa per rimanere competitivi nel mercato, già affollato di soluzioni simulate da algoritmi?

Promesse di sostenibilità: il velo dell’illusione

Sostenibilità e innovazione sembrano danzare insieme in un tango perfetto, ma la realtà è che il Piano Esg con obiettivi misurabili si traduce in semplici numeri su un documento, e non in azioni concrete. Quaranta milioni di euro di investimenti in ricerca suonano bene, ma i progetti internazionali a cui partecipa Engineering sono davvero allineati a un vero cambiamento, o servono soltanto a presentare la compagnia come un trendsetter in un mondo che brama la sostenibilità?

E mentre ci viene sbandierato il capitale umano come il cuore pulsante dell’azienda, ci chiediamo se l’It & Management Academy basti a giustificare il lavoro di circa 14.000 collaboratori. Ventiduemila giornate di formazione sono un sacco di tempo e risorse sprecate se la vera crescita rimane imprigionata in un limbo di buone intenzioni.

Riflessioni amare su strutture opache e promesse non mantenute

In un contesto in cui la trasparenza e l’efficacia dovrebbero dominare, Engineering pare esprimere una continua necessità di rinnovarsi, ma con quali risultati? La promessa di essere “più solidi, agili e focalizzati” potrebbe solo rappresentare un nuovo vestito per un vecchio sistema — uno che ieri come oggi continua a promettere montagne d’oro per i suoi azionisti, mentre i risultati veri perdono in tangibilità.

Se questo è il futuro della digitalizzazione, è lecito chiedersi: meglio un’elegante facciata che cela contraddizioni sempre più marcate, o un approccio onesto e diretto che affronti le vere sfide del nostro tempo? In un mondo ideale, si potrebbe pensare a un Engineering che non solo cresce nei numeri, ma cresce anche nell’etica e nell’integrità.

Risultati nel 2024? Che meraviglia! Tutti si trovano a meravigliare di fronte a come il Gruppo sia riuscito a migliorare le proprie performance operative. Eppure, in un contesto economico che potrebbe far tremare le fondamenta di chiunque, questo miracolo ha visto la luce grazie a un “importante rafforzamento delle basi tecnologiche e organizzative”. Sì, perché in un mare di contraddizioni, l’innovazione gioca il suo ruolo da protagonista, preannunciando una crescente redditività. Ma non è tutto oro quel che luccica.

Innovazione o Illusione?

Maximo Ibarra, il CEO che sa come persuadere, ci regala frasi ad effetto sul potere dell’Intelligenza Artificiale e su come soluzioni “all’avanguardia” come EngGPT pongano il Gruppo in cima alla piramide delle digital company. Ma ci chiediamo: è davvero innovazione, o solo un abbellimento per mascherare un sistema che, se non fosse per il supporto di Bain Capital e Renaissance Partners, si troverebbe a barcollare?

Ibraha sottolinea risultati “importanti” – come se bastasse un termine vago per esaltare traguardi di cui nessuno conosce le metriche reali. I “rossi” delle discontinuità economiche, geopolitiche e tecnologiche sembrano quindi svanire nella verdeggianta promessa di un futuro luminoso, mentre il Gruppo proclama la sua “vocazione” a diventare un partner tecnologico affidabile per il Paese. Chissà se i cittadini sentono lo stesso spirito di fiducia…

Un Futuro Luccicante ma Sfarinato

Investimenti e efficientamenti del passato sembrano finalmente pagare – almeno in apparenza. Ma quanti altri “miracoli” ci vorrebbero per affrontare le reali sfide globali? La retorica di una trasformazione organizzativa sembra non essere altro che un discorso preconfezionato per meri scopi promozionali. Le “maggiore competenze” e la “più efficace propensione” a sostenere l’evoluzione appaiono, per l’osservatore attento, come nebbia in autostrada: offuscano la vista ma non portano da nessuna parte.

Dunque, quale sarebbe la soluzione? Continuare a promettere un’innovazione mai completamente realizzata o affrontare la dura realtà con piani concreti e trasparenti? La strada è lunga e costellata di parole vuote e promesse disattese. E così ci ritroviamo a scrutare l’orizzonte, sperando in un segnale di verità in un panorama sempre più confuso.

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