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Bonus Tari: Quando mai? Sconti in bilico tra i sogni e la realtà

Bonus Tari: Quando mai? Sconti in bilico tra i sogni e la realtà

Il Bonus TARI è previsto per partire formalmente il 1° gennaio 2025, ma non sorprendentemente, ci sono già dei segnali che indicano possibili ritardi. Oh, che novità! Si potrebbe pensare che, con l’anzianità dei problemi, le cose debbano finalmente andare lisce, ma evidentemente le cose non funzionano mai come dovrebbero.

La fonte di tale caos sembra essere l’inefficienza nella gestione dei tempi da parte dei diversi organi. L’ARERA ha già fatto il suo lavoro, predisponendo la delibera necessaria per riconoscere lo sconto, ma l’ANCI ha bisogno di più tempo. Giustamente, perché chi non ama un po’ di burocrazia stantia?

Questo bonus è destinato a quelle famiglie fortunate che presentano un ISEE fino a 9.530 euro, e sì, anche a quelle con quattro o più figli a carico, portando il limite fantastico a 20.000 euro. Questo generoso regalo, che prevede un futuri sconto del 25% sulla tassa dei rifiuti, è stato introdotto nel 2020. Certo, chi non ha voglia di un bel po’ di attesa prima di ottenere qualcosa di scottato in pentola da cinque anni?

Le tempistiche sono il vero cuore della questione. Mentre il DPCM in vigore prevede di far partire tutto dal 1° gennaio 2025, l’ARERA ha già messo in chiaro le regole il 3 aprile. Ma cosa importa? I Comuni sembrano aver già emesso i bollettini di pagamento prima di prendere atto delle regole, creando un mix esplosivo di confusione. Questione di tempistiche, si sa, non possono mai essere rispettate nel nostro bel Paese.

Ed è questo il grande motivo che potrebbe causare un altro annuncio trionfale: il bonus TARI non arriverà nemmeno nel 2025. L’ ANCI e l’IFEL hanno persino osato chiedere un rinvio, perché perché non allungare la miseria, giusto? E quindi, in un documento inviato il 11 aprile, hanno messo in evidenza le difficoltà operative tremende che i comuni stanno affrontando. Davvero, un vero dramma.

La mancanza di coordinamento tra il bonus TARI e le altre agevolazioni sociali è il cavallo di battaglia di questa opera. Certo, non si può pensare che l’applicabilità immediata non crei una distorsione. I Comuni sono già occupati a gestire bollettini, e ora va bene anche creare confusione e richiedere costi aggiuntivi? Fantastico!

Ma non è tutto. C’è anche l’aumento di 6 euro per tutti, un bel regalo da parte dell’ARERA. Questo aumento generale ha certamente suscitato le preoccupazioni di ANCI e IFE, e si capisce il perché: se gli utenti non pagano, i costi ricadranno sui comuni. Ancora una volta, le istituzioni si trovano a gestire il caos che loro stesse hanno contribuito a generare. Che meraviglia, eh?

In conclusione, si può affermare che il bonus TARI è un’incredibile opportunità di mismanagement e confusione burocratica. E chissà, forse sarà davvero il 2026 l’anno in cui i comuni si adatteranno alle novità, a patto che tra un rinvio e l’altro non si perdano di vista le cose già essenziali. Non vediamo l’ora di vedere come si svilupperà questa “fantastica” situazione nei prossimi anni.

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