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Assunzioni lampo e corsi pubblici: il nuovo circo dell’istruzione statale

Assunzioni lampo e corsi pubblici: il nuovo circo dell’istruzione statale

“La scuola è il primo luogo in cui si costruisce il futuro del lavoro. È qui che si formano le competenze, i cittadini, la coscienza collettiva. Eppure, troppo spesso, chi lavora nella scuola – insegnanti, personale, dirigenti – viene dimenticato, sottovalutato, penalizzato.” Così ha sentenziato Elvira Serafini, segretaria generale dello Snals, durante l’ottava Giornata del Lavoro organizzata dalla Confsal, che si tiene oggi in piazza del Plebiscito a Napoli. Un contesto idilliaco, insomma, per parlare del valore inestimabile di chi dedica la vita a educare… o quasi.

“Lo Snals – ha aggiunto – chiede con forza che anche il mondo dell’istruzione entri nel Patto del Lavoro per il Lavoro. Perché, diamine, chi educa merita almeno un po’ di riconoscimento, giusto? Serve riconoscere il valore sociale e professionale di chi educa, formare al cambiamento digitale tutelando i lavoratori, rinnovare i contratti, alleggerire i carichi burocratici e garantire risorse adeguate.” Ma chi scarta la carta per fare in modo che chi insegna possa vivere dignitosamente? Ah, già, il dibattito è così acceso che potrebbe persino scottare le mani.

Serafini ha quindi rivendicato “un contratto serio, che permetta di vivere con dignità.” Certo, perché si sa che un contratto serio è l’elemento fondamentale per mettere su famiglia e comprarsi una casa. “Sosterremo con forza la sfida di un contratto già scaduto, che va ora rinnovato con urgenza e determinazione.” Chi non vorrebbe un po’ di urgenza e determinazione nella propria vita, giusto?

“La scuola – ha sottolineato – deve poter essere davvero un luogo inclusivo, accessibile, aperto a tutti.” Leggiti bene queste parole, perché servirebbero a chiunque abbia mai varcato una soglia scolastica. “Non può esserci futuro senza una formazione continua degli operatori scolastici, che deve essere a carico dello Stato, non dei singoli lavoratori.” E chi se ne frega se i soldi contemporaneamente scarseggiano e le promesse vanno a farsi benedire?

“L’istruzione – ha concluso – non è un costo da tagliare, ma un investimento da proteggere. Il lavoro nella scuola è essenziale: non si vede, ma costruisce.” Ma certo, chi ha bisogno di visibilità quando si sta sforzando per costruire il futuro, non è vero? “E oggi lo rivendichiamo con dignità e determinazione”. Ma non dimentichiamoci, la dignità è un concetto meraviglioso, soprattutto quando si parla di lavoratori sotto pagati. Peccato che le parole siano solo l’inizio di una lunga e tortuosa strada.

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