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Dazi: Bellucci di Bper Banca prevede un futuro colmo di incognite

Dazi: Bellucci di Bper Banca prevede un futuro colmo di incognite

“Il mercato siderurgico, in linea con il caos globale, sta lentamente riprendendo fiato dopo la scossa delle tariffe imposte dagli Stati Uniti. Ma, come sempre, l’incertezza aleggia nell’aria come una nuvola minacciosa.” Queste sono le illuminanti parole di Stefano Bellucci, il guru del Global Transaction Banking di Bper Banca, durante la conferenza intitolata “Bper e le imprese della siderurgia insieme verso un futuro sostenibile”, che si inserisce nell’undicesima edizione della scintillante Conference and Exhibition internazionale Made in Steel.

Non è forse meraviglioso come un evento del genere possa montare una tale opera di teatro? Il talk, che in teoria dovrebbe rappresentare un luogo di riflessione, si trasforma in un’opportunità per offrire ricette sulla prosperità, mentre nelle mani delle imprese si posa il fardello dell’incertezza. Bellucci spiega che il mercato dell’acciaio è la spina dorsale dell’industria mondiale, dunque si spera che rimanendo dritti non si fratturi.

“Dobbiamo diversificare le geografie e abbandonare i paesi poco amici,” suggerisce Bellucci, come se il problema fosse solo una questione di mappa geopolitica piuttosto che di strategie economiche fallimentari. E mentre il settore osserva un riavvicinamento verso fonti d’approvvigionamento più ‘affettuose’, l’importanza di quella tara tariffaria sembra scomparire, quasi come un piccolo dettaglietto insignificante.

“Guardiamo agli stati del Golfo e ad alcuni paesi asiatici volti a un glorioso avvenire,” conclude con grande ottimismo. Ma chi può davvero comprare queste favole? Certamente, il mercato del Vietnam e Messico brillano come stelle nel firmamento dell’esportazione; e mentre la crisi internazionale si abbatte, il settore automotive continua a girare, quasi che la crisi avesse una sua agenda e qualcun altro stesse già vivendo nel futuro.

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