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Benko e la procura di Vienna: 30 miliardi di debiti e 140 bancarotte in Europa, chi poteva immaginare?

Passivo di quasi 30 miliardi di euro, ben 140 procedure di insolvenza aperte in Austria, Germania, Italia, Svizzera e Lussemburgo: questi sono i tragici risultati che emergono dalle carte della procura anti-corruzione di Vienna. Il 23 gennaio, il grande capo del disastro, Renè Benko, è stato arrestato per il crac del gruppo Signa, di cui seguiva le redini con tanto entusiasmo quanto una madre iperprotettiva.
Ma perché preoccuparsi? Benko è in ottima compagnia nel suo regime di isolamento; chi non sognerrebbe di passare un paio di mesi a meditare sulle sue scelte imprenditoriali in un ambiente così ‘caldo’? E per rendere le cose ancor più interessanti, il tribunale si riunirà entro il 7 luglio per decidere se prolungare questa avventura carceraria oppure liberarlo, come se fosse una sorta di reality show giuridico.
Naturalmente, non è solo Vienna a occuparsi di questa intrigante trama. Anche la DDA di Trento ha deciso di partecipare al banchetto, indagando su presunti intrecci tra politica e affari, come se questi due mondi non fossero già saldamente accoppiati in una danza macabra. E già 77 persone sono nel mirino, tra pubblici amministratori, politici e imprenditori. Chi avrebbe mai pensato che nel palazzo di vetro ci fosse così tanto sporco?
Il 47enne René Benko, quindi, continuerà a gustarsi la sua permanenza nel penitenziario di Vienna. Dopo il suo arresto a Innsbruck, la Procura anticorruzione ha deciso che il rischio di reiterazione è tutt’altro che un miraggio. E che dire della prossima udienza di convalida? Beh, non preoccupatevi, verrà fissata entro il 7 luglio, lasciando i cittadini in attesa come per una serie TV avvincente.
Ah, e non dimentichiamo l’incantevole richiesta della Procura di Trento lo scorso dicembre, che ha chiesto l’arresto di Benko per alcune operazioni immobiliari nel nordest, come se il management di immobili in fallimento fosse l’arte suprema da perseguire. Sembra proprio che il buon Renè non smetterà di stupirci con le sue prodezze, anche se per ora lo fa dietro le sbarre.