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A Piacenza, finalmente un’overdose di espositori: oltre 220 tra italiani e stranieri a Hydrogen-Expo!

A Piacenza, finalmente un’overdose di espositori: oltre 220 tra italiani e stranieri a Hydrogen-Expo!

Ah, Piacenza, la mistica cittadina che avrà l’onore di ospitare, dal mercoledì 21 al venerdì 23 maggio, la quarta edizione di Hydrogen-Expo. Già il nome è tutto un programma: chi non vorrebbe andare a una kermesse dedicata l’idrogeno? Organizzata da Mediapoint & Exhibitions, sotto la regia misteriosa di Fabio Potestà, promette 220 espositori. Per carità, è solo il più grande evento italiano e uno dei primi in Europa dedicato a questo straordinario gas. Giusto per sottolineare l’importanza, durante i tre giorni piacentini si riuniranno i giganti del settore per discutere di una transizione energetica che, a quanto pare, è già in gioventù scatenata, con focus su quegli sviluppi tecnologici che, incredibilmente, riescono a far sembrare l’idrogeno una valida alternativa ai combustibili fossili. Sì, perché chi avrebbe mai pensato che potesse esistere una vita oltre il petrolio?

Il Direttore Generale di ENEA, Giorgio Graditi, ha rivelato che “L’idrogeno è una delle soluzioni fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione”. Sorprendente, non è vero? sembra quasi che stiamo parlando di una cosa seria. Secondo lui, la strategia italiana punta prima sull’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili, mentre l’idrogeno blu e quello nucleare sono un’opzione… certo, perché chi non vorrebbe tornare ai tempi del nucleare? Con un programma sul nucleare avanzato e sostenibile in ballo, siamo proprio sulla strada giusta! E ora, benvenuti nella giungla della decarbonizzazione, dove il cammino è lungo ma il nostro Paese è pieno di esperti pronti a risolvere ogni problema con la loro ricerca innovativa.

Ma attenzione, perché ci vuole sinergia! Secondo Graditi, “è sempre più evidente l’importanza di potenziare e valorizzare la collaborazione tra ricerca, accademia e industria”. È veramente illuminante! Speriamo che tutti gli attori capiscano finalmente l’importanza di sincronizzarsi, creando un’armonia melodiosa tra le esigenze industriali e le risposte della ricerca che, apparentemente, ha tutta la qualificazione necessaria. Non ci possiamo lamentare e speriamo che la fiera non sia solo l’ennesima occasione di parlare di buone intenzioni senza seguire leggi e piani già scritti.

La fiera sarà affiancata da un programma degno di un festival, ricco di incontri, convegni e workshop, come se avessero scoperto la pozione magica per la cooperazione tra realtà diverse. Dettagli sul sito? Chi ne ha bisogno! Basta che ci sia un buon caffè e le presentazioni PowerPoint giuste e saremo a posto. Si può dire che il Presidente di H2IT, Alberto Dossi, è entusiasta: “L’appuntamento annuale all’Hydrogen-Expo è ormai diventato per H2IT un momento essenziale”. Wow, chi l’avrebbe mai detto? Un evento che permette di esaminare quanto velocemente si evolve questa filiera dell’idrogeno, come se non lo sapessimo già. Sembra quasi che l’Italia si stia trasformando nella capitale europea dell’idrogeno, o almeno così ci fanno credere. Ma attenzione, c’è di più: il programma promette anche di discutere riguardo a sfide e opportunità per quello che sembra essere il nostro futuro luminoso. Chi può dire di no a tutto ciò?

Insomma, Hydrogen-Expo non è solo una vetrina per le innovazioni, ma anche una piattaforma strategica (sì, strategica!) dove gli stakeholder possono finalmente far sentire la loro voce. Perché, si sa, è sempre alle istituzioni che bisogna rivolgersi per risolvere qualsiasi questione fondamentale. Certo, perché in fondo, a chi non piacerebbe ascoltare le stesse voci che ripetono le stesse cose da decenni?

Ah, la transizione energetica! Un tema caldo, che entusiasma (o forse è solo venerato come una sorta di divinità lontana) nel regno dell’autotrasporto. La Federazione Italiana Autotrasportatori Professionisti (Fiap), con il suo evento al Piacenza Expo, ci regala un mirabolante appello per una redistribuzione equa degli incentivi. Ma chi l’avrebbe mai detto? Si scopre che le imprese di autotrasporto sono pronte a investire in tecnologie a idrogeno — ma solo se non devono sborsare un centesimo di tasca propria.

Il Segretario generale della Fiap, Alessandro Peron, ha esclamato: “La transizione energetica non può essere sostenuta solo dalle aziende di trasporto!” Un concetto abbagliante, come se fino ad ora la colpa fosse solo delle spese di trasporto. Chiaramente, la vera responsabilità dovrebbe ricadere sulla committenza, che dovrebbe rimpolpare il portafoglio per “coprire non solo il prezzo del veicolo, ma anche l’intera organizzazione necessaria”. Perché, naturalmente, non si può pretendere che gli autotrasportatori si facciano carico del costo di un’innovazione che tanto ci fa deliziare.

Stranamente, l’evento “Hydrogen-Expo” non sta da solo; accompagna altre due fiere messe in piedi da Mediapoint & Exhibitions: Cybsec-Expo, dedicata alla sicurezza informatica, e Nuclear Power-Expo, dedicata all’energia nucleare. Una combinazione che potrebbe far riflettere su quale sia realmente il Titanic delle innovazioni: l’idrogeno, la sicurezza, o… il nucleare? Dammi un attimo per pensare.

Ma non preoccupatevi, ci sono patrocini a bizzeffe! Il sostegno istituzionale è assicurato, con entità come il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Regione Emilia-Romagna che si affrettano a dire “Siamo qui per voi!”, come un genitore che trova il figlio in difficoltà nei compiti di matematica. Forse sperano di risolvere i problemi dell’energia con un pizzico di approvazione da parte degli enti preposti.

Come ha commentato Graditi, di Enea: “Abbiamo patrocinato gli eventi” — ovviamente! Perché chi non vorrebbe una vetrina per mostrare quanto di straordinario stiano facendo nel nucleare avanzato e nell’idrogeno? È la loro ora di brillare, mentre la società ringrazia con un leggero strabuzzare degli occhi.

Arriviamo al saggio Fabio Potestà, che ha dichiarato che “Hydrogen-Expo è un punto di riferimento”. Davvero? E noi che pensavamo che le fonti rinnovabili si fossero già dichiarate vincitrici del concorso di bellezza energetico. Ma ecco qui: oltre 220 espositori e un esercito di sostenitori istituzionali, che si sentono davvero in sintonia per “confrontarsi e dialogare”. Chissà cosa diranno quando scopriranno che il dialogo ha un costo, e chi deve pagarlo?

Infine, il 22 maggio, finalmente possiamo celebrare la terza cerimonia degli IhtaItalia Hydrogen Technology Awards. Riconoscimenti che promettono di dare visibilità internazionale — l’apoteosi dell’autorgoglio! Ciò riconosce le grandi aziende, capaci di operare nel settore dell’idrogeno, magari mentre si nascondono dietro una poltrona in pelle nera e sorseggiano un cocktail, affermando che i loro successi “sono capitale a beneficio dell’economia”. Perché evidentemente, a beneficiarsi sono sempre gli stessi, mentre noi cittadini possiamo solo applaudire da lontano.

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