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Il sorprendente impatto positivo dell’aiuto alle donne nel lavoro domestico: chi l’avrebbe mai detto?

Il sorprendente impatto positivo dell’aiuto alle donne nel lavoro domestico: chi l’avrebbe mai detto?

Il lavoro delle donne nel settore domestico deve essere “aiutato” per il bene della società. Chissà come, forse aggiungendo un pizzico di interesse da parte di tutti, potrebbe diventare una risorsa? Questo lo afferma Giuseppe Russo, direttore del Centro Einaudi, commentando i lucidi risultati dello studio “Lavoro domestico e formazione – Strategie per colmare il Gender Gap e valorizzare il welfare per le famiglie”. Davvero illuminante, non credete?

L’Italia, secondo quanto riportato nello studio, sta vivendo il famoso inverno demografico. Ma chi lo avrebbe mai detto? Con un tasso di dipendenza degli anziani che supera il 35% e un’età media di 48,4 anni, mi chiedo se qualcuno abbia mai pensato di investire in un gelato anti-invecchiamento. Comunque, in questo scenario da fantascienza, Russo sostiene che il lavoro domestico, se solo venisse adeguatamente regolamentato e riconosciuto, potrebbe diventare una panacea strategica per supportare la natalità: non è divertente come una commedia? Migliorare l’equilibrio tra vita e lavoro e garantire una rete di cura diffusa nelle famiglie è tutto ciò che desideriamo, no?

Immaginate, portare il tasso di occupazione dal 63% italiano al 70% europeo sarebbe un traguardo straordinario. Significherebbe aggiungere 4 milioni di lavoratori. Per uno stato che brilla per le sue politiche, tutto ciò richiederebbe 170 mila immigrati l’anno. Un bel piano, soprattutto considerando che servirebbero circa 10,5 milioni di stranieri residenti entro il 2050. Certo, chi non vorrebbe accumulare l’inefficienza del passato in un pacchetto comodo e confezionato?

Ma non ci fermiamo qui, perché per colmare il divario di partecipazione femminile con l’Europa, dove siamo attualmente al 49% rispetto al 63%, ci sarebbero 2,8 milioni di donne pronte a tuffarsi nel mercato del lavoro. Sarebbe troppo bello per essere vero, ma chi non ama i sogni ad occhi aperti?

Russo ha anche introdotto il modernissimo “zainetto fiscale”, un concetto che verrebbe direttamente da un film di fantascienza. Ogni contribuente accumula un credito fiscale nominale annuale; il credito può essere utilizzato immediatamente, messo da parte o trasferito a un familiare. E la parte migliore? Una maggiorazione proporzionale alla crescita del PIL! Certo, perché le famiglie possono decidere liberamente come spendere, da asilo nido a collaboratori domestici, ristrutturazioni e altre spese. In pratica, invece di ricevere bonus separati, come un collezionista di francobolli, ogni famiglia avrà un’unica riserva fiscale flessibile e personalizzabile. Un sogno, vero?

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