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Da quando tocca a noi, l’INPS fa il bello e il cattivo tempo?

Da quando tocca a noi, l’INPS fa il bello e il cattivo tempo?

Nuove avventure nel fantastico mondo del congedo parentale! A informare i cittadini è stato l’Inps, con una circolare che è un po’ come un rompicapo per tutti i futuri genitori. In sostanza, i nati dal 2025 (chissà come faranno a nascondere l’ anno di nascita) possono godere di un congedo obbligatorio con un pagamento all’80% per tre mesi. Sì, esatto, invece dei soliti due! Fantastico, non è vero?

Ma chi può accedere a questa “generosa” indennità, vi chiederete? Stando a quanto dichiarato dall’Inps, per ottenere questa manna dal cielo, i periodi di congedo parentale devono essere fruiti entro il sesto anno di vita del pargolo. E se per caso avete adottato un bambino o lo avete preso in affido, beh, lo stesso vale, fino a che non diventa maggiorenne. Così, nel caso voleste risolvere i vostri problemi in modo serio!

Ed ecco la chicca: a quanto pare, solo i lavoratori dipendenti possono accedere a questa proposta. Già, perché i poveri lavoratori autonomi e tutti gli altri categories non sono stati nemmeno considerati. Quindi, se un genitore è un affermato impiegato e l’altro un freelance qualunque, l’indennità di månno di congedo parentale, così tanto attesa, spetta solo al genitore che lavora per un’azienda. Geniale, non credete?

E non ci fermiamo qui! La circolare chiarisce che l’elevazione dell’indennità all’80% è limitata a un massimo di tre mesi per ogni coppia. E attenzione, questi mesi devono assolutamente essere utilizzati entro i sei anni del bambino. Già, perché da quel momento in poi, sapete come si dice, i genitori devono solo imparare a gestirsi! O forse no?

Al contempo, si ricorda anche che l’articolo 32 del T.U. stabilisce un limite massimo di congedo parentale di dieci mesi, valutando anche la generosissima opzione di undici mesi se il padre decide di prendersi un’incredibile pausa di tre mesi. Tre mesi che, incredibilmente, non sono trasferibili! Ma chi l’avrebbe mai detto?

Passiamo al bello della festa. Secondo questa nuova normativa, i congedi parentali possono essere indennizzati nei modi più vari, ma sempre con quel pizzico di complicazione tipico delle leggi italiane. Dunque, un mese è pagato all’80%, poi un altro mese, ma solo se ci si muove in tempo e via dicendo. Un gioco di strategia che farebbe impallidire anche i campioni degli scacchi!

In conclusione, cari genitori futuri, l’Inps ha pensato a voi! A patto che i vostri bambini prendano lo sbocco giusto nel tortuoso labirinto del congedo parentale. Sì, perché chi non vorrebbe immergersi in questa meravigliosa giungla di regole e scadenze? E se tutto questo non fosse abbastanza chiaro, l’Inps è lì, pronto a ricordarvi che dal 1° gennaio 2025 tutte queste nuove meraviglie prenderanno vita. Buona fortuna a tutti!

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