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Scommettere sulla difesa: la nuova moda per sentirsi al sicuro?

Scommettere sulla difesa: la nuova moda per sentirsi al sicuro?

In occasione della XIII Edizione del Festival dell’Energia a Lecce, che si svolgerà fino al 31 maggio, il vicepresidente della Commissione Europea, Raffaele Fitto, ha *sperato* che questo festival diventi un luogo di dibattito e proposte, con un tema centrale, ahimè, che è… l’energia. Che sorpresa!

Fitto ha affermato con grande enfasi: “Il ruolo dell’Europa nel contesto mondiale deve essere centrale, da protagonista.” Insomma, ci mancherebbe altro! E ha aggiunto che il potenziamento del mercato unico, evidenziato nei rapporti di Draghi e Letta, è *centrale*. Tra l’altro, chi non ama sentir parlare di cose *centrali*, vero?

La discussione si è poi spostata sull’affrontare le questioni geopolitiche in chiave prospettica. Chi avrebbe mai pensato che risolvere i problemi del futuro richieda un po’ di pianificazione? Incredibile! E per Fitto, al cuore di tutto ciò vi è la difesa come sicurezza. Peccato che il dramma della guerra in corso non fosse ciò che *tutti* volevano sentire, ma ecco che ci viene servito su un piatto d’argento.

Fitto ha sostenuto: “L’autonomia strategica è fondamentale.” Ah, l’autonomia! La mitica chimera di un’Europa che può sopravvivere senza sguardi preoccupati verso Mosca. Ma come pretendere di costruire soluzioni quando si ragiona solo sul presente? Ovviamente, serve una programmazione giusta, come se ne avessimo mai vista una.

Ed ecco uscire dal cilindro il concetto di memoria: “Con la guerra Russo-Ucraina abbiamo scoperto che eravamo dipendenti energeticamente dalla Russia.” *Brillante!* Ma chi l’avrebbe mai immaginato? Dopo aver toccato il fondo, Fitto ci esorta a intraprendere un’epoca di recupero. O almeno, così dice.

“L’Unione Europea deve agire,” ha ancora decretato Fitto, parlando di azioni che mirano a qualcosa di più che a rispondere a urgenze. E giustamente, *non* ci si può sempre affrettare! Tra gli obiettivi, menziona la riduzione delle emissioni e l’integrazione delle fonti energetiche. Oh, e naturalmente, ridurre i combustibili fossili! Sembra un piano a lungo termine, non credete?

Infine, ha concluso con il suo pensiero illuminato: adeguare le politiche europee per essere più autonomi e, al contempo, occuparsi di costi. Certo, perché dimenticarsene sarebbe un errore tragico, giusto?

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