Collegati con noi:

Notizie

Quando l’AI Act non basta: la burocrazia che soffoca l’innovazione

Quando l’AI Act non basta: la burocrazia che soffoca l’innovazione

L’Ai Act è un puzzle complicatissimo: una disciplina che sta arrancando tra mille dubbi e interpretazioni mentre cerca faticosamente di mettersi in moto. Il lento tirare avanti a colpi di linee guida ha forse un senso, visto che si tratta di regolare un settore tech tanto strategico quanto intricato.

Edoardo Raffiotta, costituzionalista e docente di diritto dell’intelligenza artificiale all’Università di Milano Bicocca, ha spiazzato tutti durante una tavola rotonda a Milano: il vero problema non sarebbe l’Ai Act, bensì l’“overregulation”, cioè il sovraccarico di normative che soffoca l’innovazione. In soldoni, l’Europa non deve temere di applicare la nuova legge, ma soprattutto deve mettere mano al quadro giuridico generale, semplificando le mille regole che già affollano la scena digitale.

Non è tutto rose e fiori, però: secondo Raffiotta, è fondamentale anche il tema della compliance, quel fastidioso e inevitabile insieme di obblighi che però garantisce almeno un minimo di chiarezza sull’uso della tecnologia. Le aziende devono sapere chi fa cosa e quanto, per evitare che i software si trasformino in spie o boomerang contro i lavoratori o i consumatori.

Il professore insiste: “Una tecnologia affidabile è sinonimo di sicurezza e, di conseguenza, di valore sul mercato. Però queste regole devono essere semplici, limpide e soprattutto certe. Le imprese non vogliono regole a caso o inesistenti, vogliono regole chiare e solide”. Magari un concetto banale, ma evidentemente non così scontato nel groviglio normativo attuale.

Non finiscono qui le difficoltà del nostro paese. La digitalizzazione è un treno che non parte o con vagoni mezzi vuoti: problemi di connettività persistono in varie regioni e, più grave, manca una cultura digitale diffusa a tutti i livelli. Raffiotta non le manda a dire: più che bacchettate all’Europa, serve un cambio di mentalità domestico, con piani specifici non solo rivolti al grande pubblico ma soprattutto pensati per le aziende, quelle che dovrebbero essere motore e non freno.

Insomma, mentre l’Europa impila regolamenti, l’Italia si ritrova un’ambizione tecnologica compressa da infrastrutture fragile e scarsa alfabetizzazione digitale. La vera sfida non è far sì che l’Ai Act veda la luce, ma che il sistema giuridico, culturale e infrastrutturale lo possa davvero supportare senza trasformare la rivoluzione digitale in un rompicapo indecifrabile.

Continue Reading

Le foto presenti su Lasconfitta.com sono state in larga parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione - indirizzo e-mail redazione@lasconfitta.com , che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.