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Mille Miglia: anticipo di caos e curve dove il buon senso prende la via più lunga

Mille Miglia: anticipo di caos e curve dove il buon senso prende la via più lunga

La seconda tappa della 1000 Miglia 2025 è ripartita dallo splendore antico di Bologna nella fresca mattina di oggi. Il cielo, come sempre complice, regala sole e clima perfetto, mentre i bolidi d’epoca ruggiscono lungo i mitici passi della Futa e della Raticosa, gioielli storici di questa gara che sembra uscita da un film d’altri tempi.

Tra un’emissione di cherosene e il rombo furioso dei motori, Joe Bastianich si lascia andare a un commento che profuma di sacro: “Il rombo dei motori in partenza e l’odore di cherosene per me sono sinonimo solo di 1000 Miglia” – dice mentre attende il via ufficiale a Bologna – “Oggi tocca a Siena, tra le colline del Chianti, e poi a Roma, la città eterna, la Caput Mundi. Siamo in piena forma e, lo ammetto, il meteo è dalla nostra parte.” Che originalità, un mix di poesia motorizzata e turismo culturale per legittimare una semplice corsa di bolidi vintage.

Se la competizione non fosse abbastanza, c’è la sfida nei dettagli cronometrati. La classifica dopo la Prova Cronometrata 32 vede al comando un’elegante Alfa Romeo 6C 1500 Ss del 1929 pilotata da Erejemovic-Llanos, che hanno soffiato il primato agli attuali campioni Andrea Vesco e Fabio Salvinelli, vincitori della tappa inaugurale. A fare da terzo incomodo, Belometti-Ricca e la loro Lancia Lambda Spider Tipo 221 del 1929 chiudono il podio con garbo e stile d’altri tempi.

Nel frattempo, i moderni si fanno sentire: sul fronte Ferrari Tribute, Hotz-Mozzi non mollano il comando con la loro F8 Spider, mentre nella categoria 1000 Miglia Green, Magni-Giavardi dominano con la futuristica Polestar 4. Un bell’esempio di convivenza tra vintage e sostenibilità, proprio come piace a chi ama l’apparenza ma non rinuncia ai trend del momento.

Alle 9:15 il serpentone di bolidi ha toccato Prato, facendo il suo ingresso trionfale con un Controllo Orario lungo le rive del fiume Bisenzio. Tra un saluto e l’altro, le vetture d’epoca hanno sfilato nel cuore della città toscana, attraversando Piazza Duomo, Piazza San Francesco e Piazza Santa Maria delle Carceri, molto più photogeniche con l’eco di motori d’un tempo.

Come se non fossero già abbastanza protagoniste, qui si è consumato il rituale del Controllo Timbro davanti al maestoso Castello dell’Imperatore, una tappa immancabile per chi vuole svicolare dalla noia dei semplici giri turistici.

Dopo i fasti pratese, il gruppo si è paragonato alle lancette di un orologio di precisione, affrontando le Prove Cronometrate nella pittoresca zona di Linari. Tra curve da brivido e panorami da cartolina, la gara ha affrontato quindi la suggestiva Val d’Elsa, meta d’obbligo prima dell’arrivo iconico in Piazza del Campo a Siena. Qui, come nelle migliori rappresentazioni di un romanzo di cavalleria, il colpo d’occhio è impagabile: macchine d’epoca parcheggiate su un sintetico tricolore che riprende con ironia i fasti del Palio delle Contrade, un mix tra storia, moto e un po’ di morboso amore per la tradizione.

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