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Bagaglio a mano gratis addio, l’Ue decide e prepara il conto salato per i passeggeri indifesi

Bagaglio a mano gratis addio, l’Ue decide e prepara il conto salato per i passeggeri indifesi
Volo low cost, bagagli gratis e caos assicurato: cosa ci aspetta davvero con le nuove regole UE

Nel dettaglio, la novità più scintillante è quella di stabilire dimensioni “standard” per il bagaglio a mano, cioè la possibilità di portare un bagaglio piccolo (massimo 100 cm di somma dimensioni e 7 kg di peso) insieme a un oggetto personale, tipo borsetta, zaino o laptop (40x30x15 cm), e sempre senza sborsare un centesimo in più. Un’idea geniale, se non fosse che gli interessati, ovvero le compagnie aeree low cost, non sembrano proprio d’accordo.

Già, perché da questa parte del ring si levano grida disperate come quella dell’Aicalf, la nostra associazione nazionale delle compagnie aeree low cost, che scrive candidamente: “La nostra posizione sulla proposta del Parlamento europeo è chiara: rischia di tradursi in costi più alti per i passeggeri e un caos operativo senza precedenti”. Tradotto: gratis è bello, ma se poi i viaggi finiscono in disastro, meglio tenersi la solita tariffa nascosta.

Nel frattempo, il Codacons, che ovviamente non perde occasione per fare i conti in tasca alle compagnie, ci ricorda amaramente che il business dei supplementi per i bagagli a mano vale all’incirca 10 miliardi di euro ogni anno, un tesoro che nessun vettore vuole lasciare sul piatto. Quando si annusano soldi, l’amore per le regole si raffredda rapidamente.

La stessa associazione suggerisce con sarcasmo che, se il bagaglio a mano dovesse diventare davvero gratuito, le compagnie potrebbero benissimo vendicarsi aumentando indiscriminatamente le tariffe per coprire i “mancati introiti”. Ecco a voi la “libertà” del consumatore italiano: un sistema a doppia faccia dove il risparmio su un fronte si traduce in aumento in un altro.

Per mettere un ulteriore tocco di ironia sulla disciplina, precisiamo che le nuove misure prevedono dimensioni massime per il bagaglio a mano inferiori rispetto a quelle oggi concesse da compagnie come Ryanair, Vueling o Wizz Air, che accettano fino a 115/118 cm e 10 kg di peso. Questa “rigidità” normativa crea un formato nuovo, strano, a metà fra uno zainetto e un trolley da bambino, che con ogni probabilità genererà solo confusione e malumori più che allegria tra i passeggeri.

Quindi, ammesso e non concesso che il viaggiatore medio voglia adattarsi a questo “nuovo standard” di bagaglio gratuito più piccolo, il vero enigma rimane: come reagiranno le compagnie quando lo spauracchio del 10 miliardi di introiti da supplementi svanirà? Accetteranno placidamente i loro ricavi ridotti oppure, come da manuale, ricadranno sul “cliente finale” con nuovi, misteriosi costi? Il gioco della tana e del gatto può iniziare.

Moral della favola: più regole, più problemi, più “diritti dei passeggeri” proclamati, ma in fondo la solita telenovela del trasporto aereo low cost, che ama illudere il passeggero con promesse mai mantenute. E se pensate che almeno questa volta andrà diversamente, buon viaggio… e che la forza sia con voi.

Che sollievo sapere che finalmente i bambini sotto i 12 anni potranno sedersi gratis accanto ai loro accompagnatori, non è vero? Perché nulla dice “viaggio piacevole” come la gioia di un bimbo urlante incollato al vostro fianco senza dover scucire un centesimo extra. E per chi ha qualche difficoltà di mobilità, ecco la tovaglia apparecchiata con un accompagnatore che viaggia gratuitamente — come se la gestione di disabili non fosse già abbastanza complicata, ora aggiungiamo anche la necessità di coordinare un “assistente gratis”. Ah, e non dimentichiamoci del risarcimento per gli eventuali danni alle attrezzature di mobilità o agli animali di assistenza: perché in fondo, animali e sedie a rotelle sono così facili da sostituire, no?

Per quanto riguarda gli intermediari, quei simpatici venditori di biglietti che fanno il bello e il cattivo tempo, gli eurodeputati vogliono finalmente mettere un po’ d’ordine: devono informare il viaggiatore sul costo totale, sulle famigerate commissioni nascoste e sulla procedura di rimborso. Questa procedura, udite udite, non dovrebbe superare i 14 giorni. Se l’intermediario si libera di questa responsabilità come un passatempo, allora tocca al vettore aereo rimborsare entro 7 giorni. Nel magico mondo della burocrazia europea, tempi da record!

Ma aspetta, c’è ancora di più. Una brillante idea è stata quella di introdurre un modulo unico per tutte le richieste di risarcimento e rimborso. Perché fare semplice quando si può fare complicato con scartoffie precompilate inviate entro 48 ore dall’interruzione del servizio? Ovviamente, se proprio nonostante tutti questi miracoli informatici non riuscissero a inviarlo, i passeggeri dovranno arrangiarsi.

Diritti passeggeri nei viaggi multimodali: una favola europea

E finalmente arriviamo al pezzo forte: i viaggi multimodali, ovvero quelle simpatiche combinazioni fra aereo, autobus, treno e chissà quale altro mezzo di trasporto. La Commissione Trasporti ha sentenziato che se acquistate un unico contratto da un solo operatore, il salto da un mezzo all’altro non dovrebbe farvi perdere la protezione contro ritardi e coincidenze perse. Ovvero, una specie di “tutela totale” a un prezzo sconosciuto. Ma attenzione: se il venditore non vi informa prima del tipo di biglietto che state comprando — che sia singolo, combinato o multimodale separato — vi toccherà un rimborso del biglietto e un comodo indennizzo del 75%. Fantastico, vero?

In poche parole, il Parlamento europeo ci regala una serie di regolamenti così raffinati da far impallidire Kafka, il tutto per mettere un po’ d’ordine in un settore dove regna il caos più totale. Nel frattempo, i poveri passeggeri continueranno a sottostare a ritardi, commissioni improbabili, animali di assistenza smarriti e moduli che fanno più paura di uno scalo in un aeroporto dimenticato dal tempo. Ma almeno sappiamo cosa ci aspetta: complicazioni certificate e tutele a prova di burocrazia europea. Che spettacolo!

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