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Assegno inclusione Inps: l’ennesimo pasticcio su quando e come fare domanda nel 2025

Nel giugno 2025, chi ha iniziato a ricevere l’assegno di inclusione a partire da gennaio 2024 incasserà l’ennesima e definitiva rata, la diciottesima. Ma non disperate: da luglio si potrà chiedere il rinnovo per un altro anno al massimo, purché il governo non decida di inventarsi qualcosa nel frattempo. L’Inps, con quella sua proverbiale chiarezza, manderà un sms ai beneficiari alla scadenza, con tutte le istruzioni per ripresentare la domanda. Che sollievo.
Ovviamente, il tutto è stato reso più semplice per chi non ha cambiato famiglia nel frattempo: niente nuove iscrizioni al Siisl, nessun nuovo patto di attivazione da firmare, e il modulo – spoiler – non è cambiato. Ecco, per i fortunati con composizione del nucleo immutata, la domanda la può presentare chiunque sia maggiorenne. Magari basta anche un parente lontano.
Ma se invece avete avuto la sventura di modificare il vostro nucleo familiare, preparatevi: all’iter semplificato seguirà il complicatissimo percorso burocratico di iscrizione al Siisl e alla firma del nuovo patto di attivazione. Un vero gioco da ragazzi, insomma.
Marina Calderone ci tiene a specificare in una dichiarazione ufficiale:
“In accordo con la presidenza del Consiglio dei ministri, presenterò lunedì al Consiglio dei Ministri una norma da inserire nel primo provvedimento utile, che riconoscerà un contributo straordinario ai nuclei familiari che concludono nel 2025 il primo ciclo di 18 mesi di fruizione dell’assegno di inclusione.”
Un contributo straordinario, ci rassicura, per sostenere chi ha avuto l’immenso piacere di attraversare questa prima tornata di mesi, in un contesto economico che non è certo una scampagnata. Il tutto per dimostrare che, nonostante tutto, il governo “ci tiene” a chi è rimasto indietro. Almeno nel linguaggio ufficiale.
Ah, e non dimentichiamo la chicca finale: i beneficiari attivi di quest’anno riceveranno proprio l’ultimo pagamento in questo mese di chiusura. Poi, pausa di un mese, come previsto dalla legge. C’è qualcosa di più rassicurante di una sospensione? A quanto pare, no.
Ma le meraviglie non finiscono qui, perché questa sospensione, abbinata alle tanto celebrate “semplificazioni procedurali” concordate tra ministero del Lavoro e Inps, servono a “rafforzare l’impegno del Governo a sostegno delle categorie fragili”. Tradotto: meno tasse, più burocrazia, ma con un sorriso.
Ah, e prima che qualcuno si perda nei dettagli, ricordiamo che nella legge di bilancio 2025 è già contemplato un aumento dell’importo mensile dell’assegno. Insomma, dopo la maratona di scartoffie e attese, un piccolo premio in denaro per la pazienza e la perseveranza. Ora, avanti tutta con il sorriso e prepariamoci al prossimo giro.