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Idrogeno potente, ma mercato ancora un giocattolo da allargare

Se vi immaginate l’idrogeno come un nemico da combattere, provate a cambiare prospettiva: è, invece, un’opportunità da cogliere. Questo è il succo delle parole del sottosegretario con delega alla programmazione economica, Alessandro Morelli, al taglio del nastro della prima stazione di rifornimento a idrogeno per autotrazione in Lombardia, situata a Carugate, sulla Tangenziale Est.
Secondo Morelli, la grande differenza è tra chi vive di ideologia, rigida e fuori dalla realtà, e chi interpreta il mercato con pragmatismo. Non stiamo parlando di negare la tecnologia vecchia come il cucco, ma di ampliare il ventaglio di soluzioni per trasporti e mobilità, lasciando scegliere alle aziende e alle famiglie ciò che serve realmente.
L’ideologia, quella vera, impone divieti assurdi come il blocco ai motori Euro 5 e persino ai Euro 4 nelle città, una misura che Morelli definisce “una follia” perché, dal punto di vista ambientale, non ha prodotto alcun beneficio tangibile. Più che politiche verdi, sembra un copione per farci sentire tutti un po’ più colpevoli, mentre le reali soluzioni faticano ad arrivare.
Regione Lombardia, invece, si vanta di essere all’avanguardia, la prima in Italia e tra le poche in Europa capace di innovare davvero, a partire proprio dal treno a idrogeno che collegherà Iseo, oltre ai nuovi punti di rifornimento. Un piano che ha tutto il sapore di “inizio” più che di traguardo, con varie tappe ancora da affrontare.
Tra i sogni futuristici di Morelli c’è anche la speranza, assolutamente promettente ma per ora solo sulla carta, di un idrogeno completamente “green” da ottenere in tempi strettissimi, magari spalleggiato da un rilancio dell’energia nucleare in Italia: un’idea che accende più di un dibattito acceso a livello politico e sociale.
In sostanza, la strategia è chiara: abbattere le barriere ideologiche per dare più scelta, senza pregiudizi, puntando su tecnologie diverse e future. Resta solo da vedere quanto questa “neutralità” ideologica reggerà la prova dei fatti e delle proteste dei soliti romantici della mobilità endotermica o degli ambientalisti integralisti.