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Quando Enel trasforma mezza città in un set di film dell’orrore senza corrente: esplosione in cabina e blackout da applausi

È successo intorno all’una di notte, nella zona di via Raffaele Iorio, uno dei quartieri più popolosi di Isernia nord. Prima un’esplosione secca, poi le fiamme che hanno illuminato il cielo: no, non era la festa del paese, ma l’ennesima dimostrazione di quanto siano ridotte male le infrastrutture energetiche. La cabina Enel, che avrebbe dovuto garantire luce e sicurezza, si è trasformata in un falò improvvisato, lasciando al buio centinaia di famiglie.
Blackout a tappeto, zona paralizzata
Da via Iorio a via Berta, tutto spento. Lampioni, case, negozi, semafori… il vuoto. In pochi minuti, mezza città è piombata nell’oscurità più totale, con buona pace della tecnologia e dei bei discorsi sull’innovazione. Per fortuna sono arrivati i Vigili del Fuoco, che hanno contenuto le fiamme e messo in sicurezza l’area. I tecnici Enel, svegliati di soprassalto, si sono precipitati sul posto: ma a quel punto il danno era già fatto.
Una scena che si ripete: la manutenzione? Un mistero italiano
Non è certo la prima volta che si verifica un episodio simile. Da anni si parla di manutenzione, modernizzazione, sicurezza energetica, ma poi basta un cortocircuito o un guasto per trasformare le cabine in torce e le strade in un set post-apocalittico. E mentre i vertici aziendali si godono convegni e piani industriali, i cittadini devono sperare che la prossima esplosione non sia sotto casa loro.
Tra slogan e blackout: la solita farsa nazionale
Nel frattempo, siamo sommersi da pubblicità e slogan: “Transizione energetica”, “Italia più green”, “Reti più sicure”. Poi però, nella realtà, basta una scintilla a far saltare in aria mezza centralina, con buona pace della tanto sbandierata efficienza. Intanto, chi era a casa ha dovuto arrangiarsi tra candele, cellulari scarichi e frigoriferi spenti. E se qualcuno aveva bisogno di assistenza medica o strumenti elettrici vitali? Auguri.
La gente esasperata, ma il copione non cambia
Sui social sono partiti i commenti: rabbia, ironia, sfottò, qualcuno ha persino tirato fuori le vecchie lampade a petrolio. Ma si sa già come andrà: passeranno giorni, arriverà il comunicato di rito, si parlerà di “evento imprevisto”, “cause in fase di accertamento” e tutto tornerà come prima. Fino alla prossima esplosione.