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Terzo settore in fermento: Marco Piuri prende il comando della Fondazione Banco Alimentare Ets e tutti fingono di sorprendersi

Il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione Banco Alimentare Ets, fresco di nomine, ha deciso che il timone venga affidato a Marco Piuri come presidente, con Pietro Maugeri a fargli da vice. Nel frattempo, il ruolo di direttore generale passa a Donato Didonè, già presente nel Board of Directors della Federazione Europea dei Banchi Alimentari. Insomma, niente di meno che le vecchie e nuove conoscenze per governare una realtà che si autocelebra come baluardo contro lo spreco e la povertà alimentare.
Piuri raccoglie il testimone dal suo predecessore Giovanni Bruno, che non si è risparmiato con due mandati a capo della Fondazione, attraversando tra l’altro l’epoca pandemica e le annesse catastrofi economiche e sociali. Sotto la sua egida, il Banco Alimentare si è trasformato, almeno a sentire la nota ufficiale, in un faro del Terzo Settore, specializzato nel recupero di eccedenze e nel sostegno agli indigenti grazie a una rete capillare di strutture caritative.
Al centro dell’operazione c’è Marco Piuri, nato nel 1960 e laureato in Economia e Commercio alla Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il curriculum sembra parlare chiaro: esperienza manageriale a livelli nazionali e internazionali, passaggio da società quotate e, soprattutto, una – udite udite – capacità di coniugare rigore, visione strategica e quell’imprescindibile attenzione alla persona. Insomma, l’uomo che serve per navigare la complessità del sociale moderno.
Marco Piuri ha commentato così la sua nomina:
“Raccolgo con gratitudine il testimone di una grande esperienza, costruita con intelligenza, passione e dedizione in oltre trent’anni di storia. Un patrimonio prezioso che va custodito e, allo stesso tempo, rilanciato e rinnovato profondamente: le sfide che ci attendono – dalla crescente povertà alimentare alla necessità di moltiplicare il recupero lungo tutta la filiera – ci chiedono di innovare, collaborare, agire con sempre maggiore efficacia e responsabilità. Vogliamo intensificare la cooperazione con aziende, istituzioni e territori, ampliando la capacità di recupero e sostenendo le oltre 7.600 strutture caritative convenzionate, che ogni giorno portano aiuto a circa 1.800.000 persone. Il nostro obiettivo è duplice: alleviare i bisogni e generare cultura della condivisione.”
Nel frattempo, come fosse un dettaglio da nulla, la gestione operativa passa a Donato Didonè, che doveva pure avere qualcosa d’importante da dire nel settore agroalimentare visto che l’hanno praticamente catapultato direttore generale. Ovviamente, la sua esperienza settore food e la rete di rapporti dovrebbero amplificare la capacità del Banco Alimentare di “recuperare più cibo” e combattere così la povertà alimentare, senza tralasciare “l’attaccamento all’origine del Banco”.
Donato Didonè ha riferito:
“Porto con me competenze nel settore food e una rete di rapporti che potrà rafforzare la capacità di Banco Alimentare di recuperare più cibo, contribuendo in maniera incisiva alla lotta alla povertà alimentare mantenendo l’attaccamento all’origine del Banco.”
Che gioia per la Federazione Europea dei Banchi Alimentari (Feba): un’occasione “preziosa” per scambiare le solite buone pratiche, intavolare discorsi seriosi a livello europeo e, naturalmente, importare in Italia quei soliti stimoli e strumenti che ci salveranno da un futuro così oscuro da far invidia a un film distopico. Per fortuna c’è un nuovo Consiglio di Amministrazione pronto a traghettarci verso il triennio 2025-2028 con tutta la sua saggezza.
Il dream team è composto da personaggi di spicco come Berni Leonardo, che combina il suo ruolo di presidente del Banco Alimentare Toscana Odv con quello, forse meno impegnativo, di Cfo nel Gruppo Teresa. Accanto a lui, il sempre pragmatico Falcone Francesco Gerardo, presidente del Banco Alimentare Calabria Odv e al contempo imprenditore nel settore alberghiero, quel settore che, si sa, non ha mai avuto crisi o problemi da gestire.
C’è poi Galbiati Emiliano, partner della Dgm Consulting Srl Sb, il cui titolo di “consulente di direzione” suona decisamente rassicurante per chiunque si chieda come si dirigano davvero le cose nel sociale. Al suo fianco, il neo eletto vicepresidente del Cda di Fondazione Banco Alimentare, Maugeri Pietro, che riesce a destreggiarsi tra l’essere presidente del Banco Alimentare della Sicilia Odv, dottore commercialista esperto in diritto del lavoro e partner di uno studio associato. Un multi-tasking che merita applausi o forse un po’ di ironia, ma lasciamo perdere.
Ovviamente, non poteva mancare la Kron Manuela, ex direttrice Corporate Affairs di Nestlè Italia fino al 2024, portatrice sana di quel “corporate” che tanto piace quando si parla di beneficenza. Proseguendo, Piuri Marco, presidente della Fondazione Banco Alimentare Ets e Senior Executive Manager – uno di quelli che, facendo un titolo tanto pomposo, ti fa sentire in buone mani, almeno sulla carta.
L’organigramma si completa con Sacco Daniele del Gruppo Mondadori Srl, Legal and Organisation Director, perché non basta nutrire gli affamati, bisogna fare tutto in modo organizzato e legale, ovviamente. In cattedra poi ci sono figure accademiche come Seddio Pasquale, ricercatore e professore aggregato di Economia aziendale presso l’Università “Amedeo Avogadro di Novara”, e docente di varie materie accademiche, insomma, quello che ti insegna come si controlla un’azienda alimentare, ma con una cattedra molto seria.
Concludiamo con Tuzzi Alessandro, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, vicedirettore generale e direttore dell’area Pianificazione, Amministrazione e Controllo di Gestione – insomma, colui che bada al bilancino e alla precisione del progetto, perché in un mondo solidale è fondamentale mantenere la regolarità contabile… o almeno provarci.
Un team così impeccabile e vario – dai dirigenti aziendali agli accademici – sembra davvero il mix perfetto per affrontare le “nuove sfide” che ci attendono. Chi non si fiderebbe di un cast così brillante e multiforme? Sicuramente una squadretta che farà scintille, a livello paneuropeo e non solo.