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Antitrust sveglia Dolomiti SuperSki: prezzi e skipass sotto la lente (finalmente qualcuno si accorge del caos)

Antitrust sveglia Dolomiti SuperSki: prezzi e skipass sotto la lente (finalmente qualcuno si accorge del caos)

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di mettere sotto la lente d’ingrandimento il Federconsorzio Dolomiti SuperSki insieme ai dodici consorzi zonali che gli fanno da scudieri, sospettati di aver combinato un bel pasticcio antitrust. La questione riguarda presunte violazioni sia della legge nazionale sulla concorrenza che del rigorosissimo articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. Un’accusa mica da ridere!

Secondo l’Autorità, che ha scovato alcune chicche nei loro Statuti, questi consorzi si sono messi d’accordo per due cose fondamentali: prima di tutto, stabilire il prezzo degli skipass come se fossero una sorta di club esclusivo dove il prezzo non si discute; e secondariamente, hanno imposto restrizioni assurde sulla vendita degli skipass, vietando di fatto a chiunque altro di metterci becco o mettere le mani sulle casse attraverso canali terzi. I funzionari, affiancati da un’inedita squadra anti-truffa della Guardia di Finanza, si sono presentati nelle sedi di questa Europa dello sci per una bella ispezione degna di un film poliziesco.

Per la cronaca, i consorzi coinvolti sono un florilegio di nomi altisonanti: Cortina d’Ampezzo, San Vito di Cadore, Auronzo/Misurina, il rinomato Kronplatz, Alta Badia, Val Gardena – Alpe di Siusi, e così via, fino a completare la lista dell’alta società degli impianti a fune del Nord Italia. Insomma, un consorzio gigante che controlla parecchio traffico sulle piste da sci.

Da tempo si mormorava tra gli appassionati e i consumatori – anche più che giustamente irritati – dei rincari selvaggi che questi signori hanno applicato sugli skipass. Infatti, l’associazione che tutela i consumatori aveva già acceso i riflettori sugli aumenti record per la stagione invernale 2024/2025, nonostante il caro-energia sia ormai un capitolo chiuso e l’inflazione sia felicemente tornata a livelli ridicoli.

Per farsi un’idea, il biglietto giornaliero del Dolomiti SuperSki è passato da 67 a 83 euro negli ultimi tre anni, ovvero un aumento del 24% circa. Ma non è finita: solo nell’ultimo anno è salita del 3,8%, da 80 a 83 euro. Sì, perché anche quando il mondo intorno rallenta, loro accelerano, e noi paghiamo. Gli abbonamenti stagionali hanno visto un rincaro meno clamoroso ma comunque significativo, passando da 870 a 945 euro nello stesso periodo, cioè +8,6%.

Gabriele Melluso, a capo dell’associazione consumatori, non ha usato giri di parole per descrivere questa impennata dei prezzi: “Con il caro-energia ormai alle spalle e un’inflazione sotto controllo, questi aumenti sembrano più una manovra politica che una necessità economica.”

“Questi scatti tariffari pesano come macigni sulle tasche dei cittadini che vorrebbero godersi qualche giorno di vacanza sulla neve, ma invece si trovano a pagare senza troppi giri di parole un conto salatissimo. L’inchiesta avviata dall’Antitrust è quindi più che meritata. Se saranno confermate le violazioni, ci batteremo in ogni modo per tutelare i consumatori che hanno già investito i loro risparmi in biglietti e abbonamenti”, ha concluso Melluso.

Insomma, mentre questi consorzi giocano a fare i padroni delle montagne, la concorrenza e i consumatori sono mandati a farsi benedire. Attendiamo gli sviluppi di una vicenda che promette scintille, tra prezzi prepotenti e regole fatte a misura di pochi, ma a danno di tutti gli scialpinisti e turisti. Il Dolomiti SuperSki rischia di diventare il simbolo di un monopolio in alta quota più che di una tra le più grandi aree sciistiche del mondo.

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