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La Polonia fa il fenomeno con il videogioco Witcher: niente in Europa vale così tanto, eccetto forse le idee assurde

La Polonia fa il fenomeno con il videogioco Witcher: niente in Europa vale così tanto, eccetto forse le idee assurde
CD Projekt boom: la bolla dei videogiochi che fa impazzire la Borsa europea

Un’ondata di entusiasmo, o forse solo una speculazione con ritardo esilarante, ha trasformato una semplice società polacca di videogiochi in una delle aziende più quotate, e più care, d’Europa. Sorprendentemente, riesce a sorpassare persino pesi massimi come la Difesa o i giganti dell’elettrificazione. Il segreto? Il fenomeno Witcher, quella saga fantasy che ha conquistato prima milioni di videogiocatori e poi gli schermi di Netflix, spingendo le azioni di CD Projekt al centro dell’arena finanziaria nell’estate 2025.

Le azioni di CD Projekt SA hanno messo a segno un balzo da paura: +40% solo quest’anno e quasi un raddoppio in dodici mesi. Tutto grazie all’ossessione degli investitori per l’attesissimo quarto capitolo della serie, che però non sarà in commercio prima di almeno due anni. Un’abitudine tutta europea: si scommette sul nulla, sull’idea di qualcosa che arriverà chissà quando. Bloomberg ha scovato che questa impennata ha portato CD Projekt a essere il titolo più costoso dell’indice Stoxx 600, con un prezzo che vale 29 volte i ricavi previsti per l’anno prossimo. Per intenderci, supera anche i campioni dell’intelligenza artificiale. Roba da stropicciarsi gli occhi, o da ridere a crepapelle, a seconda del punto di vista.

Ovviamente, in Borsa si vive di attese, ma qui si è fatta qualche “maratona” in più verso il futuro. Gli investitori si riempiono le tasche anticipando vendite che dovrebbero spiccare il volo grazie al prossimo capitolo del gioco di ruolo medievale. L’uscita di The Witcher IV è prevista non prima del 2027, e gli analisti azzardano che quell’anno le vendite potrebbero più che triplicare. Piotr Poniatowski, analista di mBank, consiglia di pensare a questo investimento come a una scommessa sulle prossime uscite. Dato il seguito enorme che la saga si è costruita, si direbbe che la corsa al rialzo non accenna minimamente a placarsi.

Peccato però che quest’entusiasmo sfrenato sembri poggiare su una base più traballante di quanto si immagini: l’ultimo aggiornamento sul gioco è datato sei mesi fa, quando è uscito un trailer accompagnato da recensioni entusiaste, ma troppo leggere per giustificare tutta questa euforia. Non è la prima volta che CD Projekt si prende delle sbandate spettacolari: basti ricordare il 2020, quando il titolo si era triplicato in una frenesia senza limiti in attesa del lancio di Cyberpunk 2077. Il risultato? Un crollo verticale dopo un debutto disastroso, pieno di bug e pasticci tecnici che hanno minato la credibilità dell’azienda.

The Witcher IV è il prodotto di punta per CD Projekt, che finora ha venduto 60 milioni di copie dal 2015, anche grazie al traino della serie Netflix. Ma come spesso accade, tra boom e crolli il confine è sottile. E stavolta, più che un semplice “boom”, sembra profilarsi una bolla. Troppo caro, troppo lontano, troppo basato su promesse… un classico gioco al rialzo che potrebbe finire male.

Infatti, proprio lo stesso Piotr Poniatowski ha cambiato rotta declassando il titolo da “comprare” a “vendere”, citando non solo il prezzo folle raggiunto, ma anche l’apprezzamento dello Zloty polacco rispetto al Dollaro. Insomma, con tutta la prudenza possibile, si potrebbe azzardare un paragone con il mitico caso Gamestop: qualcuno sta per rimanere con un pugno di mosche in mano. Però niente paura, il circo della speculazione continua a divertire i suoi spettatori. E a chi ama il dramma finanziario.

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