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Renault affida la guida a Minto e liquida a sorpresa le ambizioni per il 2025
Alla fine, Renault risolve il grande dramma della governance post-Luca De Meo con una soluzione tutta interna ma, ahimè, solo temporanea. Sì, perché per garantire la continuità operativa del gruppo è stato scelto un manager che già manovra i soldi del colosso automobilistico. Il consiglio d’amministrazione ha deciso di nominare, a partire dal 15 luglio 2025, Duncan Minto come Ceo di Renault S.A. in regime di interim fino a quando non avverrà il fatidico “nuovo” Ceo. Attualmente direttore finanziario, Minto si troverà quindi a gestire quotidianamente l’azienda, affiancando Jean-Dominique Senard, che nel frattempo assumerà la presidenza della società operativa del gruppo.
Entrato nel Gruppo Renault nel lontano 1997, Duncan vanta un curriculum da manuale, tutto in ambito finanziario, oltre a quella capacità di conoscere fin troppo bene le sfide interne che pochi outsider potrebbero vantare. Nel frattempo, il comitato di governance e retribuzioni ha già messo in moto il meccanismo per selezionare il nuovo Ceo ufficiale, una partita che viene tenuta molto riservata. Nel frattempo, aspettatevi i risultati semestrali il 31 luglio, mentre l’attesa cresce per capire chi sarà il “prescelto.”
Duncan Minto è la scelta perfetta se volete un uomo che conosca ogni porta, corridoio e follia finanziaria di Renault, vista la sua ascesa scrupolosa all’interno del gruppo: nato nel 1975, si è laureato in Scozia all’Università di St Andrews e ha mosso i primi passi nel 1997 nel Regno Unito sempre all’ombra del gigante francese. Dal 2001 ha consolidato la sua presenza nella direzione finanziaria francese, occupandosi delle relazioni con gli investitori (quella categoria di persone che deve sempre ascoltarlo, piaccia o no).
Il suo curriculum prosegue con tappe “esotiche” come la nomina a direttore finanziario di Renault-Nissan Portogallo nel 2006, seguito dalla promozione a direttore generale in Irlanda nel 2012, e dalla gestione della finanza nella delicata regione Asia-Pacifico nel 2013. Nel 2017 ha sbrigato l’oneroso compito di dirigere pianificazione e analisi finanziarie, finché nel 2022 è stato chiamato a gestire perfino la finanza di Dacia e Alpine prima di tornare al cuore pulsante finanziario di Renault nel 2025.
In conferenza stampa, Minto ha cercato di rassicurare il mondo e gli azionisti con un classico: «Il processo di selezione del nuovo amministratore delegato si sta svolgendo in modo del tutto regolare e non dovrebbe richiedere molto tempo». Tutti tranquilli, insomma. Se “quanto tempo” a qualcuno interessa davvero, sarà bene avere pazienza e magari un bel caffè da sorseggiare.
Ma come se non bastasse la semplice crisi di leadership, arrivano anche le cattive notizie finanziarie. Il settore auto sta letteralmente cedendo sotto i colpi di un mercato che peggiora giorno dopo giorno. Renault ha così tagliato le proprie previsioni annuali, spiegando candidamente che la dinamica del mercato ha subito un deterioramento significativo – così dice Minto, ovviamente senza aggettivi pittoreschi.
Le nuove attese prevedono un margine operativo intorno al 6,5% del fatturato, un pizzico meno rispetto al precedente obiettivo di almeno il 7%. Per non farci mancare niente, il free cash flow previsto è stato ridotto a una forbice tra 1 e 1,5 miliardi di euro, scendendo goleade lontane dal traguardo precedente di almeno 2 miliardi. Un chiaro segnale che anche in casa Renault si respira aria di prudenza, quasi a voler sussurrare che il futuro non è proprio roseo, ma almeno la continuità è garantita – in attesa di un nuovo capitano, chissà quando e chissà chi.