Protocollo NOAI
Enel fa il gioco delle tre carte: promesse sparite nel nulla e sindacati in preda al panico

Il piano era bellissimo, poi è arrivata la realtà
A sentire le promesse del 2022, sembrava che Enel e-distribuzione fosse pronta a diventare un modello di efficienza nordica: attività specialistiche mantenute in casa, assunzioni a pioggia, sperimentazioni condivise e attenzione alla qualità del servizio. Due anni dopo, secondo Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil di Piacenza, quel piano è stato messo in un cassetto. Chiuso. Dimenticato. Forse perduto in qualche blackout.
Sperimentazioni fuori fase (e fuori logica)
La famigerata “sperimentazione dell’orario sfalsato”? Una trovata che nemmeno un team di comici in pausa pranzo. I sindacati l’avevano già definita “inefficace, rischiosa e dannosa”, e infatti gli indicatori confermano: niente benefici, solo più caos. Ma niente paura! Enel ha deciso di estenderla a tutti, perché quando qualcosa non funziona, l’unica cosa sensata è… farlo ovunque.
Squadre dimezzate, ferie abolite, emergenze quotidiane
Il quadro operativo è una piccola sitcom dell’assurdo. Le squadre operative si ritrovano smembrate come gruppi WhatsApp dopo una discussione calcistica. Le ferie? Concetto astratto. I riposi? Una leggenda metropolitana. E le reperibilità? A casaccio, tipo estrazione del Lotto. Il risultato è un’attività che “si fa sempre più difficile da programmare” – una frase che suona come un eufemismo per “disastro annunciato”.
Il Pnrr resta nel cassetto, la rete elettrica in panne
Tra una riorganizzazione maldestra e una pianificazione assente, anche i progetti legati ai fondi del Pnrr rischiano di fare la fine delle buone intenzioni: citati nei comunicati, ma mai visti sul campo. Nel frattempo, la rete elettricaarranca, i servizi rallentano, e persino la sicurezza viene sacrificata sull’altare dell’orario flessibile che non piace a nessuno tranne a chi l’ha pensato.
Castel San Giovanni, simbolo dell’immobilismo
E mentre tutto va in tilt, Castel San Giovanni aspetta ancora che qualcuno si ricordi del suo presidio operativo, promesso e mai riaperto. Un classico esempio di “ci stiamo lavorando”, versione aziendale.
Sindacati sul piede di guerra: “Fermate il disastro”
Le sigle sindacali locali alzano la voce, e stavolta non si accontentano di essere ascoltate solo tra le mura aziendali: si appellano ai media locali e all’opinione pubblica, con un messaggio tanto semplice quanto efficace: “La qualità dell’energia dipende dalla qualità del lavoro. E qui, il lavoro è sotto scacco”.