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Coccinelle incanta il mercato: boom di vendite globali che fa rabbrividire i pessimisti

Coccinelle incanta il mercato: boom di vendite globali che fa rabbrividire i pessimisti
Coccinelle espande il proprio impero con strategie a prova di crisi e un’eleganza che sembra non temere il caos globale

Nel mezzo di un settore moda e accessori che sembra camminare sulle uova, Coccinelle si permette il lusso di chiudere il primo semestre 2025 con un sorriso a trentadue denti. Come? Semplice: puntando all’internazionalizzazione spinta e a un romanticismo d’altri tempi verso il cliente, che evidentemente funziona anche tra prezzi alle stelle e mercati incerti.

Il risultato? Le vendite nette globali, su ogni canale immaginabile, fanno un bel +10% rispetto allo stesso periodo del 2024, come se gli ostacoli fossero solo un dettaglio da ignorare. I negozi “direct-to-consumer” tirano un’umile, ma rispettabile, +5%, mentre il sito coccinelle.com si limita a mantenere la parità con l’anno passato, perché la crescita esponenziale non è roba da tutti.

Il solido EBITDA, sorretto da un’inarrestabile efficienza e da una visione strategica di lungo termine, sembra dire “fidatevi di noi”, anche se il mercato urla in modo diametralmente opposto.

Per dare un senso reale alla parola “internazionalizzazione”, Coccinelle ha deciso di invadere il Giappone aprendo ben quattro pop-up store nelle zone che contano: Tokyo (Nihombashi Takashimaya e Ginza Mitsukoshi), Yokohama e Nagoya. E non pago, altri due negozi hanno fatto il loro ingresso a Tokyo Daimaru e Umeda Hankyu a Osaka. Nel frattempo, l’Italia si gode tre nuove boutique: Bologna (Piazza Galvani), un angolo dedicato al travel retail a Roma Termini e, ciliegina sulla torta, uno store all’aeroporto Venezia Marco Polo dalla fine di luglio.

Una strategia che sembra essere anche itinerante: il piano pop-up store su ruote ha bussato ormai a El Corte Inglés di Madrid e Marbella, La Rinascente Duomo a Milano e Ludwig Beck a Monaco di Baviera, con l’aria di voler incontrare tutti, ovunque.

In un mondo che cambia a velocità supersonica, Coccinelle però non perde mai di vista la sua bussola fatta di autenticità, eleganza, qualità e una relazione col cliente che fa tanto “mio caro assolutamente unico”.

Emanuele Mazziotta, COO del brand, ha riflettuto con la saggezza di chi ha visto tutto e di più:

“Il primo semestre ha dimostrato che chi vuole sopravvivere nel teatro globale deve saper incastrare sapientemente visione strategica e flessibilità. Questo mix attentamente calibrato è ciò che ha permesso a Coccinelle di portare a casa risultati solidi, bilanciando crescita, coerenza e un’attenzione maniacale al cliente finale.”

Ma non finisce qui:

“La nostra espansione non è una corsa sfrenata verso ogni angolo del pianeta, ma un percorso meditato che valorizza le caratteristiche uniche del brand, preservandone l’identità. Investiamo a lungo termine, puntando alla qualità, all’inclusione e all’ossessione per ogni dettaglio. Di fronte a cambiamenti imprevedibili e certezze fuggenti, restiamo ancorati a una visione limpida, attenta al fattore umano e fedele ai valori che ci definiscono fin dall’inizio. Questa coerenza, unita alla capacità di ascoltare e interpretare il tempo presente, continuerà a guidare ogni nostra mossa.”

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