Quando il colosso europeo decide che la Borsa di Atene meritava un colpetto: ecco l’Opa targata Euronext

È proprio il momento di dedicarsi alle grandi fusioni in Europa, no? Euronext, quell’imponente conglomerato paneuropeo che gestisce le borse di Parigi, Milano, Bruxelles, Amsterdam, Lisbona, Dublino e persino Oslo, ha deciso di puntare su un acquisto tutto sommato modesto: la Borsa di Atene. Un’OPA, naturalmente, perché si sa che nulla è davvero gratis nel mondo finanziario.

L’operazione? Una splendida offerta di scambio azionario che stima le azioni della Athex a 7,14 euro ciascuna. Il tutto condito dal solito rosario di nobili intenti: rafforzare la competitività dell’Unione Europea, fortificare il mercato dei capitali europeo e, come ciliegina sulla torta, promettere “significativi benefici per il mercato greco”. Cioè, l’attrattività degli investimenti dovrebbe miracolosamente decollare, come se i problemi della Grecia si risolvessero con qualche swap di azioni.

Insomma, l’assioma è semplice: più integrazione tra i mercati europei uguale più potere politico-economico concentrato, con il vantaggio per Atene di diventare una semplice succursale di un grande colosso borsistico. Peccato che il gioco delle fusioni spesso porti più ombre che luci, soprattutto quando si parla di borse e di chi comanda i mercati finanziari.

Di fatto, mentre Euronext si fregia del titolo di “campione europeo”, più che un’operazione a vantaggio del piccolo risparmiatore o di quella prossima rivoluzione nella competitività del mercato, sembra uno di quei grandi giochi in cui chi è già potente diventa ancora più potente, e gli altri devono solo applaudire o adattarsi. E naturalmente, tutto per il bene dell’Europa.

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