Collegati con noi:

Notizie

BancoBpm si prende una quota da urlo: Crédit Agricole spunta al 20,1% grazie ai giochini con i derivati

BancoBpm si prende una quota da urlo: Crédit Agricole spunta al 20,1% grazie ai giochini con i derivati

Tanto per non farsi mancare nulla, Credit Agricole spinge la sua partecipazione in Banco BPM oltre il fatidico 20%, mettendo sul piatto un piccolo 0,3% in derivati che fa salire la quota potenziale al 20,1%. Per ora però tutto è in attesa del placet dalla BCE, perché senza quell’“ok” nessuno può superare soglie critiche e creare scompiglio nei consigli di amministrazione.

L’aggiornamento arriva senza clamori ma puntuale: la quota effettiva è già al 19,804%, ma quel 0,3% in più arriva da un contratto derivato niente male, un cosiddetto “total return swap” che consente a Delfinance Sas – braccio degli interessi francesi – di chiedere il passaggio dalle “mancia” in contanti a consegna diretta delle azioni, appena avranno ricevuto tutte le autorizzazioni del caso. Un’eccezione legale di tutto rispetto, certo, ma che dimostra come si stia preparando il terreno con grande cura e attenzione.

Non è un caso che questa mossa arrivi dopo le settimane roventi in cui UniCredit tentava una scalata su Banco BPM, scalata poi miseramente sfumata. I francesi, come si suol dire, sembrano voler raccogliere i cocci e farsi trovare pronti con una posizione da socio di peso, evitando però di incorrere in obblighi formali da Opa o di provocare terremoti negli organi di governance.

La strategia dietro la manovra francese

Credit Agricole, con una disarmante trasparenza – o almeno così ci tengono a farci credere –, scrive alla Consob che questo innalzamento non è un capriccio, ma serve a “qualificare” il proprio investimento. Tradotto da giuridese, significa che opereranno da “socio influente” in modo stabile e duraturo, soprattutto per tirare fuori qualche beneficio contabile e non certo per diventare padroni del Banco BPM.

Non ci si illuda: non intendono prendere il controllo, né tantomeno vogliono il potere assoluto sul consiglio d’amministrazione o sulla struttura di controllo. Nessun piano di integrazione o revoca dei vertici in carica, promettono quasi con tono da buon samaritano, mantenendo la partecipazione ben al di sotto della soglia che impone obblighi da scalata ostile.

E così, mentre la politica e i regulator si arrovellano su percentuali e regolamenti, Credit Agricole gioca la sua partita con la maturità di chi conosce i tempi, le carte e le autocertificazioni da fornire. La banca francese rimane quindi un socio “ingombrante” ma diplomaticamente rispettoso delle regole, pronto a far sentire la propria influenza senza però sconvolgere il tavolo delle trattative.

Continue Reading

Le foto presenti su Lasconfitta.com sono state in larga parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione - indirizzo e-mail redazione@lasconfitta.com , che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.