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Quando il collettore “miracolo” da Torre del Greco a Torre Annunziata diventa la nuova star del mare pulito, peccato che nessuno lo abbia chiesto

Il recente varo delle condotte sottomarine rappresenta un passo fondamentale verso la tanto agognata balneabilità della Costa vesuviana, gettando le basi per un rilancio turistico che sembrava fantascienza fino a ieri. Il nuovo collettore che collegherà Torre del Greco al depuratore di Foce Sarno non è solo un’infrastruttura: è il cavallo di battaglia per proteggere il mare, migliorare la qualità della vita degli abitanti e stimolare l’economia locale. Parola di Luca Mascolo, presidente dell’Ente idrico campano, che si è presentato al cantiere di via Solferino, a Torre Annunziata, proprio in occasione di questa tappa decisiva.
Luca Mascolo non si risparmia: “Abbiamo scelto la via più difficile, decidendo di dismettere i due depuratori minori di San Giuseppe alle Paludi e Villa Inglese per convogliare tutto verso Foce Sarno. Il varo di oggi segna l’inizio del primo tratto della condotta sottomarina che completerà questo complicato sistema di collettamento.”
Se pensavate che un’opera del genere fosse solo una questione tecnica, vi siete sbagliati di grosso. Questo progetto fa parte di un piano ben più ampio di riqualificazione sia dei corsi d’acqua che della fascia costiera campana, perché l’Ente idrico campano – nonostante la sua giovane età – si vanta di gestire con competenza, passione e volontà l’intero servizio idrico integrato della regione.
Non è poca cosa: con il programma “Energie per il Sarno” la campagna contro l’inquinamento procede a ritmo serrato. Finora sono stati chiusi ben 77 scarichi su 113, e l’obiettivo sensazionale è di completare tutto entro il 31 dicembre 2025, come tiene a sottolineare Mascolo.