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A2A abbraccia le rinnovabili: e il nucleare nel cassetto? Chissà…

Assemblea con buffet, record con entusiasmo e nucleare con il freno a mano
All’assemblea degli azionisti, A2A si è presentata con numeri brillanti, slide motivazionali e qualche scelta diplomatica. L’annuncio ufficiale? Bilancio approvato, dividendi distribuiti (EUR 0,10 per azione, wow), e via libera a un piano di azionariato per dipendenti: EUR 1.500 in azioni gratuite, spalmate su tre anni. Un gesto nobile, quasi commovente, che in azienda chiamano “engagement”, ma fuori si traduce con: “magari tra tre anni ce la fai a pagarti una bolletta”.
Rinnovabili superstar, nucleare nella zona amici
L’Amministratore Delegato Renato Mazzoncini e il Presidente Roberto Tasca si sono alternati sul palco elencando risultati da far impallidire la concorrenza: EBITDA a EUR 2,3 miliardi, utile netto a EUR 864 milioni, investimenti per quasi EUR 3 miliardi, e una crescita del 27% nella produzione da rinnovabili.
Tutto molto green, tutto molto trendy: idroelettrico, eolico, fotovoltaico. Il nucleare? Citato con la cautela di chi parla dell’ex partner a una cena in famiglia: “Ci pensiamo, ma senza fretta”. Traduzione: meglio non scontentare nessuno, e intanto facciamo finta che la fissione nucleare sia solo un’opinione.
Resilienza elettrica e rigassificatori in forma smagliante
A2A non si è fatta mancare la frecciatina alla Spagna, recentemente colpita da blackout: “La rete elettrica italiana è più resiliente”, ha dichiarato con fierezza Mazzoncini, probabilmente dimenticando le giornate a singhiozzo che molti utenti italiani conoscono bene.
Intanto, sul gas, si respira ottimismo: prezzi stabili attorno ai EUR 35/MWh, niente più dipendenza dal gas russo, e rigassificatori attivi come non mai. La vera notizia? I rigassificatori sono diventati i nuovi influencer del settore.