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A2A in Friuli-Venezia Giulia: 40,7 milioni di euro di “valore” generato — ecco come il 2023 si trasforma in un trionfo di numeri e promesse!

A2A in Friuli-Venezia Giulia: 40,7 milioni di euro di “valore” generato — ecco come il 2023 si trasforma in un trionfo di numeri e promesse!

Un valore generato sul territorio di 40,7 milioni di euro, un aumento vertiginoso del 36% rispetto al 2023. Come non applaudire Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, che ha presentato il Bilancio di Sostenibilità Territoriale del Friuli Venezia Giulia? Certo, i dettagli sulle prestazioni ambientali, economiche e sociali del Gruppo potrebbero sembrare un vestito cucito con i materiali più pregiati. Ma chissà, forse sono soltanto panni di seconda mano.

“In Friuli Venezia Giulia abbiamo alcuni tra i progetti più emozionanti del nostro Piano Industriale”, ha dichiarato Mazzoncini, e come biasimarlo! In particolare, a Monfalcone, stiamo assistere a una miracolosa trasformazione della centrale termoelettrica in un impianto a ciclo combinato. Che fantastica invenzione, un impianto pronto per l’idrogeno, per non parlare della sua altissima efficienza, che evidentemente fa le scarpe a tutti i precedenti. Ma non fermiamoci qui: si prevede una riduzione del 15% sui costi di produzione. Così, chiunque voglia produrre energia termoelettrica potrà finalmente tirare un sospiro di sollievo — o forse semplicemente ridere a crepapelle.

Per realizzare tutto ciò, hanno stanziato circa 600 milioni di euro, di cui 157 già spesi non si sa bene per cosa nel 2024. Ma hey, chi conta i soldi? Entro il 2027, prevedono di completare il più grande polo di energia solare del Nord Italia. Chi l’avrebbe mai detto? Progetti futuristici che affermano il ruolo strategico della regione nella transizione energetica del Paese. O forse no? Chi può dirlo?

I DATI – Ma non temete, i numeri parlano chiaro. I risultati raggiunti nel 2024 dimostrano l’impegno (o la mancanza di una vera strategia) del Gruppo nel supportare il panorama socioeconomico regionale: 40,7 milioni di euro generati, un trionfo che segna una crescita del 36%. Ma guardiamo più da vicino: investimenti per le infrastrutture in Friuli Venezia Giulia aumentati del 56%, raggiungendo la strabiliante cifra di 207 milioni di euro. Quasi 160 milioni sono stati dedicati alla riconversione della Centrale di Monfalcone: un affare davvero da non perdere.

Dopo la storica decisione del Ministero dell’Ambiente nell’aprile 2024 di fermare i gruppi a carbone, cosa c’è di meglio di un bel parco urbano al posto di un obsoleto carbonile? Oh, giusto, 17 milioni di euro per riqualificare l’area, progettare e realizzare una passeggiata ciclopedonale — perché, chi non ama fare una passeggiata tra i fumi dei ricordi industriali?

Ma non è finita: il Gruppo continua a investire nella produzione di energia rinnovabile. Già, si è in corso la realizzazione del polo di energia solare più grande del Nord Italia. Quando sarà attivo, il parco fotovoltaico produrrà circa 210 GWh all’anno, soddisfacendo il fabbisogno di circa 75mila famiglie. È incredibile pensare che, in un battito di ciglia, potremo ridurre il consumo di gas di 40 milioni di m³ ed evitare 90mila tonnellate di CO2. Chi l’avrebbe mai detto? Solo un altro giorno normale nel rassicurante mondo della macchina burocratica.

Inoltre, il 2024 si chiude con un’importante notizia: la totalità dell’energia generata in Friuli Venezia Giulia quest’anno – 724 GWh – è stata prodotta da fonti 100% green. Che trionfo! Un risparmio di 325mila tonnellate di CO2. Comprendiamo, però, che in questo contesto, l’idroelettrico gioca un ruolo da protagonista. Grazie a una maggiore disponibilità idrica, le centrali di Somplago e Ampezzo hanno prodotto 716 GWh, un incremento del 54% — proprio il tipo di notizia che fa venire voglia di festeggiare.

Non dimentichiamo poi gli interventi innovativi per la sicurezza delle infrastrutture, con il progetto di miglioramento sismico della diga Ambiesta, e la collaborazione con una start-up per il monitoraggio in tempo reale. Sì, il futuro è adesso e sembra davvero luminoso. Infine, grande attenzione è stata dedicata alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità. Ma chissà, con tutti questi progetti, chi ha tempo di preoccuparsi della qualità nel “sito di Somplago” mentre va in scena la grande trasformazione dell’energia?

Immaginate un mondo dove il progresso si mischia a una sana dose di ironia, ecco che entra in scena il Gruppo A2A, con le sue incredibili avventure nel regno delle renewable energies, letteralmente eco-grandi!

In cima alla bella lista delle operazioni green, abbiamo il programma di monitoraggio delle api, perché chi non ama un po’ di nostalgia per i tempi in cui le api non erano in pericolo di estinzione? A2A, ovviamente, ha deciso di catalizzare l’attenzione sull’analisi del miele e dei pollini, mentre negli angoli meno affollati della Centrale di Ampezzo, si osservano i pipistrelli. Bravo, un vero colpo di genio: chi non ama un batman ai tempi della sostenibilità?

A proposito di energia, le statistiche non mentono mai (o almeno lo speriamo): A2A ha prodotto la bellezza di 8 GWh di energia rinnovabile da matrici agricole, sperando probabilmente di rubare la scena a una fattoria in piena regola. E non dimentichiamoci della conversione da biogas a biometano, perché eh, chi non sogna di trasformare i rifiuti in oro liquido? Si tratta di circa 3,5 milioni di metri cubi di “magia”, con un investimento di 12 milioni di euro per seeeeempre!

Nel frattempo, mentre tutto ciò avviene, il Gruppo ha piazzato delle colonnine di ricarica per veicoli nella Regione. Giusto per tenere in conto che oltre 185mila chilometri percorsi a zero emissioni siano stati, beh… percorsi! Sì, chi non ama una buona notizia di economia circolare? Ecco, i 55 fornitori attivi a questo punto sembrano più che mai un risultato “fantastico”, con il 69% di micro o piccole imprese che si sentono autorizzate a fare affari con i giganti dell’energia. Ma ammettiamolo: A2A ha spronato la creatività locale a un livello supremo, portando a un aumento degli ordini del 115%!

Bene, ma non finisce qui. Il Gruppo ha pensato di prendersi cura anche del proprio personale, ottenendo la certificazione Top Employers. Bravo! Le politiche di eccellenza sono tornate di moda! Si sono fatte oltre 8.550 ore di formazione, e ci chiediamo: non è che stiamo piano piano educando i dipendenti a fare da baby-sitter ai pipistrelli?

Con l’inevitabile riconversione della Centrale di Monfalcone, un piano di upskilling è già sulla strada per l’insegna di “Come cambiare il mondo!” Inoltre, lanciamo un “tappeto rosso” per il nuovo piano A2A Life Caring, che tratta della genitorialità. 120 milioni di euro entro il 2035, non è male, vero? Ma chi può dire che dietro questo piano non ci sia l’ombra di un obiettivo di marketing?

Infine, A2A si lancia nel futuro con più di 3.000 tra studenti e docenti coinvolti, come a dire che le nuove generazioni hanno davvero bisogno di capire i misteri dell’energia. “Futuro in Circolo” porta la freschezza di una seconda edizione a Cavazzo Carnico, capitanata dal divulgatore Vincenzo Schettini, che, con “La Fisica Che Ci Piace”, si impegna a far appassionare i giovani alla transizione energetica. Certo, quando si parla di ambiente, chi non ama un linguaggio multimediale? È tutto un circo, non trovi?

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