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Accordo sul lavoro: la nuova moda dell’umanità in crisi

Accordo sul lavoro: la nuova moda dell’umanità in crisi

Gaetano Manfredi, il sindaco di quella che una volta era la capitale dell’improvvisazione lavorativa, ha detto: “Oggi la vera sfida del Paese è il lavoro: un lavoro equo, giusto, sicuro e con una retribuzione adeguata.” È bello sentire che ci tengono a ricordarci che siamo una Repubblica fondata sul lavoro, purché non si tratti di quelle forme di lavoro che ti portano a chiederti se pagheranno almeno il caffè.

Il sindaco ha poi messo in evidenza la drammatica presenza di lavoro povero e precario, un problema che, a quanto pare, è solo emerso oggi. D’altronde, chi non ama un po’ di precarietà nei contratti, giusto? Sembra che ci siano più diritti calpestati che in una marcia contro la disoccupazione. Bravo, sindaco, continuiamo a costruire questo grande Patto sociale, dove tutti sono invitati, tranne i diritti dei lavoratori.

Ma guardiamo al futuro, perché Napoli ha fatto un annuncio spettacolare: la città vuole cambiare rotta. Finalmente! **Napoli**, l’emblema del lavoro precario, ha deciso di crescere e puntare sulle nuove opportunità occupazionali. Certo, dopo anni di precarietà, un piccolo passo avanti è sempre meglio di un grande salto nel buio, non è vero?

“Vogliamo che Napoli diventi la città della coesione e del rilancio,” ha proseguito Manfredi. La stessa Napoli dove il lavoro è stato più invisibile dell’ultimo episodio di una serie non vista. Ma, ahimè, il lavoro dovrebbe tornare al centro delle politiche pubbliche, come se fosse una star del reality che si sta perdendo in un mare di assoluta indifferenza.

“Dobbiamo unire gli sforzi,” ha concluso il nostro amato sindaco, per garantire sicurezza, formazione e qualità dell’occupazione. Magari, se avessimo un euro per ogni lavoro precario che promettono di rendere sicuro, potremmo finalmente costruirci un bel futuro solido per i nostri giovani. Chissà, forse il lavoro smetterà di essere invisibile. Un giorno.

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