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Acrobatica: crescita prevista per il 2025 grazie a diversificazione e internazionalizzazione

Acrobatica: crescita prevista per il 2025 grazie a diversificazione e internazionalizzazione

Non c’è niente di più ridicolo e ipocrita di una compagnia che starnazza di crescita e innovazione mentre il mondo reale è in balia di incrostazioni burocratiche e incompetenza totale. Il gruppo Acrobatica, già noto come Ediliziacrobatica, lamenta la sua strabiliante espansione prevista per il 2025. “Tutti gli indicatori economici mostrano una crescita decisa”, dicono. Ma chi si crede di ingannare? Incremento dell’Ebitda margin e fatturato mid-single digit sono prescrizioni vuote che suonano come il canto di un usignolo in un campo di macerie.

La follia di annunciare 3500 dipendenti, 500 in più rispetto a oggi, invita a ridere amaramente. Da chi? Da operatori su fune a commerciali, ma assolutamente nessun piano concreto su come affrontare la realtà iper-competitiva delle ristrutturazioni. E poi, il gran parlare delle 8 unità dirette e 10 in franchising per “radicarsi” in Italia, come se questo sia il sogno di tutti mentre il paese è in ginocchio per altre emergenze ben più gravi.

Acrobatica si proclama leader nel ristrutturare edifici alti nei Paesi Emirati e in Arabia Saudita, come se queste fossero le terre promesse per chiunque faccia uso della tecnica su fune. “Penetrazione in altri mercati internazionali”, dicono, ma che pena! La presunzione di credere che queste opportunità siano la panacea per un’azienda troppo occupata a guardare il suo ombelico piuttosto che affrontare le sfide dei suoi stessi processi.

E qui arriva il fantastico presidente Riccardo Banfo che, con l’anima del venditore, annuncia una start-up nel fotovoltaico. Una mossa che puzza di opportunismo e che non risolve minimamente i problemi strutturali di un’azienda chiusa nella sua bolla di cemento. Ci si aspetta che una sola start-up, come quella chiamata Energy, possa risolvere la crisi energetica del Paese? Non siamo nemmeno lontanamente vicini a una soluzione seria!

E non dimentichiamo il “lavoro” di ristrutturazione in luoghi emblematici come il Palazzo Borromeo a Isola Madre. Ripristini di coperture, a detta loro, “complessi”, che sotto una patina di bravura nascondono l’assoluta mancanza di innovazione efficiente! Parole vuote e spirito di abbellimento non porteranno né giustizia né vera valorizzazione del patrimonio artistico nazionale.

Quello che l’azienda non riesce a intravedere è che mentre si lancia in sogni di grandezza, i problemi reali della popolazione continuano a restare senza risposta. Nel frattempo, il futuro disegnato da Banfo, che dovrebbe essere “entusiasmante”, non è altro che una risata amara per chi mỗi giorno vive di sfruttamento e precarietà.

E se continuiamo su questa strada, le “soluzioni” proposte non saranno altro che catastrofi mascherate: una fusioni con un altro disastro finanziario, l’apparenza di nuovo personale che di fatto non verrà mai assunto, e promesse che si dissolveranno come nebbia al mattino.

Quindi, quando si parla di Acrobatica, ricordiamoci che la vera crescita non è fatta di annunci vuoti, ma di azioni concrete. Ma è chiaro: in un giardino di ipocrisia, io non mi aspetto che fiorisca alcun frutto!

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