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Affitto, detrazioni e modelli 730: la grande commedia italiana che non si ferma mai

Dal 15 maggio, chi non si è ancora suicidato per il fisco ha l’opportunità di ficcare il naso nel modello 730/2025 precompilato e, con un po’ di fortuna, inviare la dichiarazione. Naturalmente, ci dobbiamo tuffare nel mare magnum delle detrazioni, sperando di non affogare tra mille regole e requisiti improbabili. Tra queste miracolose agevolazioni, c’è l’illustre bonus affitto, uno sconto che si fa beffa di chi vive in affitto e deve dimostrare di essere un cittadino modello.

Lo sconto sull’IRPEF può arrivare fino a un massimo di 2.000 euro per i giovani che, incredibilmente, riescono a rimanere sotto una certa soglia di reddito. Non si sa come, ma questi importi sono calcolati sulla base di dove si trova l’immobile, quanto guadagna il firmatario del contratto di locazione e, ovviamente, di quanto il contribuente possa essere fortunato o disgraziato. Facciamo il punto sulle regole e sulle complicatissime istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate per non sbagliare un colpo durante la compilazione del 730/2025.

Bonus affitto nel modello 730/2025: le diverse tipologie

La detrazione per chi ha sottoscritto un contratto di affitto su un immobile adibito ad abitazione principale è, senza dubbio, un labirinto di circostanze. Così come un apicoltore che cerca di estrarre miele senza farsi pungere, gli inquilini devono orientarsi tra varie tipologie di bonus affitto.

Vediamo un elenco delle agevolazioni che qualche fortunato potrà richiedere in sede di dichiarazione dei redditi:

  • detrazione per gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale;
  • detrazione per i contratti locativi in regime convenzionale;
  • detrazione per i giovincelli tra i 20 e i 31 anni per la loro adorabile residenza;
  • detrazione per lavoratori che si trasferiscono per motivi di lavoro – perché ovviamente a nessuno piace cambiare città;
  • detrazione per studenti universitari fuori sede – un modo per sopravvivere a spese esorbitanti.

Per ottenere la detrazione, non basta una semplice stretta di mano, ma bisogna inserire l’importo nella sezione V del Quadro E del modello 730/2025. Una vera e propria caccia al tesoro fiscale. Ma attenzione, se per caso il contribuente rientra in più tipologie di agevolazione, può anche scegliere quella che più gli fa comodo. Che fortuna, no? I bonus affitto non sono alternativi se coprono periodi diversi dell’anno 2024, il che è un vero sollievo per chi è allergico alla burocrazia.

Bonus affitto nel modello 730/2025: la detrazione per l’abitazione principale

Tra tutti i bonus, quello più gettonato è riservato per gli inquilini di alloggi che possono vantare la prima casa – un principio che quasi fa ridere se pensiamo alle condizioni in cui vivono molti. Per accedere a questa meraviglia, serve un contratto di affitto in regola e un’autocertificazione che dimostri che l’abitazione è effettivamente “principale”. Ma chi ha voglia di conservare documenti? L’Agenzia delle Entrate ci ritiene tutti dei modelli di burocrazia!

Le regole per calcolare l’importo si trovano nell’articolo 16 del TUIR – un documento che apparentemente regola le vite di milioni di italiani ma che, nella pratica, sembra più una barzelletta. La detrazione non è una passeggiata; è calcolata in maniera forfettaria in base alla durata dell’affitto. Gli importi? Ecco quelli che fanno brillare gli occhi:

– 300 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro;

– 150 euro per chi guadagna tra 15.493,71 e 30.987,41 euro.

Naturalmente, questi entusiasti importi devono essere indicati nel rigo E71 del modello 730/2025, rigorosamente con codice 1, come se la vita fosse tanto semplice. Se tra più inquilini ci si fosse messo d’accordo per intestarsi il contratto, la detrazione viene splittata come attesa in una triste condivisione.

E, dulcis in fundo, le detrazioni aumentano se il contratto di locazione è in regime convenzionale. Benissimo, mai sentito parlare anche di questo? In tal caso, l’importo massimo riconosciuto sale addirittura a 495,80 euro se il reddito non supera i 15.493,71 euro. Sorprendente, no?

Ah, la meravigliosa giungla delle detrazioni fiscali per affitti in Italia. Se pensavate che pagare le tasse fosse un processo semplice, beh, preparatevi a un’altra magia burocratica. Avete il reddito complessivo che si aggira intorno ai 15.493,71 euro? Benissimo, ecco un bel bonus di 247,90 euro. Ma solo se, attenzione, includete anche il reddito soggetto a cedolare secca. Chi non ama un po’ di confusione?

E non vi preoccupate, la documentazione richiesta non cambia mai! Ma forse, solo per divertirci un po’, dovrete inserire un codice diverso sulla vostra dichiarazione. Infatti, nel rigo E71 del modello 730/2025, dovrete scrivere il codice 2. Facile, no?

Bonus affitto giovani: una chicca per i ventenni

Ma aspettate, c’è di più! Se avete tra i 20 e i 31 anni (ovviamente non compiuti, non vorrete mica far arrabbiare le autorità), potete beneficiare di un’ulteriore detrazione. E perché? Perché è giusto premiare i giovani che, nonostante la crisi abitativa, riescono a stipulare un contratto di affitto!

I requisiti sono semplici, almeno se non vi spaventate ad esaminare i dettagli: il vostro reddito non deve superare i 15.493,71 euro e l’immobile deve essere il vostro rifugio, e non quello dei vostri genitori. La detrazione del 20% del canone di locazione, fino a un limite di 2.000 euro, è l’ennesima dolce illusione. E non dimenticate: l’importo minimo dello sconto IRPEF è di 991,60 euro. Non male, eh?

Questa detrazione è valida solo per i primi quattro anni. Ah, ma non vi preoccupate, l’inserimento nel rigo E71 del modello 730/2025, questa volta, richiede il codice 4. Come se non fosse già abbastanza complicato!

Detrazioni per chi si trasferisce o per gli studenti fuori sede

Ma non finisce qui! Se un lavoratore ha dovuto trasferirsi per lavoro, potete giurare che esiste una detrazione anche per lui. Ma solo se si trova in un Comune di lavoro diverso e distante almeno 100 km da casa. Certo, perché chi non ama prendere un treno per potere accedere a qualche misero euro in meno da dare allo Stato?

Ecco i requisiti, tanto per informarvi: dovete avere un contratto di lavoro dipendente e voilà, l’importo riconosciuto può variare da 991,60 euro a 495,80 euro. Magari questa sistemazione nuova può rivelarsi un affare… o un’illusione.

Per richiederla, dovrete francamente rispettare una pizza di documenti: contratto di locazione registrato e una folle autocertificazione dove spiegate che, sì, l’immobile è la vostra dimora. Semplice, giusto?

Studente universitario? Preparati a sudare!

Infine, parliamo degli studenti fuori sede. Appena iscritti a un’università distaccata di almeno 100 km dalla loro residenza, avete diritto a una detrazione. Ma non illudetevi, il massimo che potrete ottenere è la bellezza di 500 euro. Chi non ama sentire che i propri sacrifici valgono così poco?

La documentazione per questi fortunate include, ovviamente, il contratto di locazione e una serie di autocertificazioni, nel caso lo studente fosse a carico dei genitori. No, non siamo certo nel paese delle meraviglie quando si tratta di detrazioni fiscali!

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