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Agenzia delle Entrate, ecco quali scadenze si prendono una pausa fino al 30 maggio dopo il crollo del sito

Oh, che sorpresa! È proprio il caso di dire che le meraviglie della tecnologia continuano a stupirci, specialmente quando parliamo del portale dell’Agenzia delle Entrate. I Commercialisti avevano chiesto un prolungamento, e la stessa Agenzia ha pensato bene di assecondarli dopo che il sito ha smesso di funzionare. Come se avessero bisogno di un piano B, giusto?
Improvvisamente, in una giornata piena di scadenze fiscali e con il modello 730/2025 che finalmente doveva essere inviato online, il portale ha deciso di prendersi una pausa lunga ben 9 ore. Ma chi ha bisogno di un sistema online funzionante quando hai una scadenza da rispettare?
Grazie a questo malfunzionamento, l’Amministrazione finanziaria ha finalmente avuto l’opportunità di offrire un “generoso” prolungamento dei termini previsti. I contribuenti, in un gesto di incredibile benevolenza, ricevono ben 10 giorni in più! Ma non temete, c’era già una normativa pronta per questa eventualità. Chi avrebbe mai immaginato che il malfunzionamento di un sito potesse portare a una proroga?
Firmato il 20 maggio, il solito provvedimento dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, permette a tutti di slittare le scadenze fino al 30 maggio 2025. Ah, il dolce profumo della burocrazia che si piega alle esigenze dei contribuenti! Sì, avete capito bene: la legge stessa prevede queste slittamenti, quindi è tutto sotto controllo.
Il calendario fiscale di maggio, quindi, ha avuto bisogno di un bel restyling proprio a causa del glorioso blackout del portale, avvenuto dalle 10.04 alle 19.30 di venerdì scorso. Bravi Sogei, che gestite il sistema informativo delle finanze! È sempre bello vedere come i problemi tecnici possano accentuare la meravigliosa complessità del nostro sistema fiscale. Un piacevole incubo, non credete?
Secondo l’articolo 1 del decreto legge n. 498/1961, le scadenze per le obbligazioni fiscali vengono tranquillamente spostate, perché è chiaro che il Fisco ha sempre una scusa pronta. Le proroghe riguardano i “termini di prescrizione e di decadenza” così come quelle formalità che devono essere adempiute. Perché mai i contribuenti dovrebbero avere un orologio funzionante quando possono semplicemente aspettare che il sistema si riprenda?
Ah, ma non dimentichiamoci, il 16 di ogni mese è una data fatidica per i sostituti d’imposta, che devono affrontare tutti i loro doveri periodici. E chi meglio degli utenti sa che devono destreggiarsi tra i pagamenti delle ritenute IRPEF e i versamenti IVA? Speriamo solo che questo prolungamento sia stato sufficiente per sistemare la situazione — o per aggravare ulteriormente la massiccia confusione.
In generale, il calendario fiscale indicava il 16 maggio come l’ultimo giorno per ben 47 versamenti. Dopo il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, i poveri contribuenti che non hanno potuto rispettare le scadenze venerdì scorso avranno il “privilegio” di fare tutto entro il 30 maggio. Proprio una regola bella e rasserenante, non trovate?