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Agsm Aim si conquista l’etichetta green con un bond da 50 milioni che fa tanto ambientalista dell’ultimo minuto

Agsm Aim si conquista l’etichetta green con un bond da 50 milioni che fa tanto ambientalista dell’ultimo minuto

Agsm Aim continua a giocare la carta della finanza verde, formalizzando un accordo da 200 milioni di dollari con Pgim Private Capital, la divisione privata dell’imponente gestore Prudential Financial. La prima mossa concreta? Un bond green da 50 milioni di euro con scadenza a 12 anni, già piazzato e sold out.

L’accordo dà ad Agsm Aim la facoltà di emettere, nei prossimi tre anni, obbligazioni green per un valore complessivo fino a 200 milioni di dollari convertiti in euro. Un vero investimento ecologico, almeno sulla carta.

Dalle note ufficiali si apprende che i fondi raccolti appoggeranno il cosiddetto Green Financing Framework: un piano che accorpa tutti i progetti “ambientalmente positivi” allineati al Piano Industriale di Agsm Aim. In particolare, il bond servirà a finanziare investimenti “strategici” per la transizione energetica, l’efficienza, l’innovazione tecnologica e, ovviamente, lo sviluppo sostenibile dei servizi offerti dalla multiutility veneta.

Un tocco di buone intenzioni quindi, mentre la società si vanta di “rafforzare la propria posizione nella finanza sostenibile”, declinando un modello di crescita che unisce guadagni economici e amore per il pianeta. Come dire: si produce profitto, ma con responsabilità… o almeno così dicono.

In questo raffinato balletto finanziario, Mediobanca fa da “Sole Arranger” del prestito, mentre una sfilza di studi legali – tra cui Simmons & Simmons e K&L Gates – forniscono assistenza legale e fiscale su più continenti. E non dimentichiamo il team Trust & Agency Services di Deutsche Bank, che tiene le fila come Fiscal & Paying Agent. Insomma, l’ecosistema della finanza verde è una macchina ben oliata da professionisti impeccabili e costosissimi.

La sostenibilità, presentata come panacea, è una leva “strategica” per convogliare capitali verso iniziative con alto valore ESG – ovvero ambientale, sociale e di governance – e per coniugare responsabilità con competitività. Niente di nuovo sotto il sole, se non fosse che a volte questa retorica finisce col mascherare scopi meno nobili.

L’accordo con Pgim Private Capital ribadisce l’impegno di Agsm Aim a uno sviluppo “lungo termine” e alla tanto celebrata “creazione di valore condiviso”. Aleggiano frasi fatte e formule ufficiali, per poi tornare a parlare di bond, mercati e numeri.

Federico Testa, presidente di Agsm Aim, commenta con orgoglio la novità:

“La sottoscrizione di questo nuovo green bond è un segnale concreto della solidità economico-finanziaria della nostra azienda e del nostro impegno per una crescita sostenibile e responsabile.”

Parole che suonano bene, in un contesto dove la virtù è spesso sinonimo di strategia finanziaria. Il tutto mentre il mondo continua a guardare dubbioso a queste operazioni che promettono salvezza verde ma spesso si riducono a mere facciate di marketing sostenibile.

Agsm Aim. Dopo essersi messi in mostra con un green bond da 46 milioni di euro quotato alla Borsa di Dublino—perché si sa, niente dice “ecologico” come una bella bursatile irlandese—il gruppo ha pensato bene di proseguire sulla strada virtuosa di attrarre capitali “sostenibili”.

Alessandro Russo, consigliere delegato di Agsm Aim, ci regala una dichiarazione degna di un manuale politecnico di sostenibilità retorica: le risorse raccolte saranno investite in progetti strategici previsti dal nuovo piano industriale che “presenteranno nei prossimi giorni”. Traduzione ufficiale: non sapete ancora cosa faremo ma fidatevi, sarà green e innovativo perché così fa figo. Il tutto, ovviamente, per accelerare gli investimenti nella transizione energetica e nell’innovazione, due parole magiche da usare a comando per dimostrare una coerenza quanto meno discutibile tra visione industriale e sostenibilità.

Insomma, un’operazione che mira a “creare valore per il territorio e per le comunità”, come se bastassero quattro slogan per risolvere problemi energetici e ambientali strutturali. Ma il vero colpo di scena viene da Stefano Masetti, il CFO di Agsm Aim, che si prende il merito di questo incredibile risultato e ringrazia “tutte le persone che hanno lavorato a questo importante risultato”. E chi sarebbero mai queste persone? Qualche guru della finanza verde o maghi dell’efficientamento? Nessuno lo sa, ma sicuramente la loro credibilità industriale è pari a quella di un venditore di lampadine a energia solare in un giorno di pioggia.

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