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Amici 24: l’epico disastro del sabato sera tra illusioni pop e talenti sprecati

La TV generalista abbia toccato il fondo, Amici 24 arriva con una pala, pronta a scavare. Sabato 22 marzo, nella sontuosa liturgia trash del serale, si è consumato il solito spettacolo travestito da “competizione di talento”. Tra giurie accondiscendenti, ospitate inutili, professori narcisisti e concorrenti che arrancano, Maria De Filippi dirige l’orchestra come sempre: col sorriso di chi sa che può vendere fumo vestito da gloria e il pubblico applaudirà comunque.
Ma ecco i veri top e flop della serata. Spoiler: i momenti imbarazzanti superano di gran lunga quelli riusciti.
Alessia: la brava ragazza che salva il disastro
In mezzo al caos, c’è chi brilla. Alessia, sulle note di La Tortura, mostra grinta, precisione e una presenza scenica da professionista. Ma attenzione: il miracolo è proprio che riesca a emergere nonostante il contesto. Il talento qui sembra un errore di programmazione. Eppure lei resiste, sfida il pressapochismo e conquista i giudici, Malgioglio incluso (il che è tutto dire).
Voto: 8+
Parole chiave: grinta, precisione, presenza scenica, resistenza al trash, giudizi sospetti
Antonia: la voce che nessuno saprà valorizzare
Antonia canta Whitney Houston e ti ricorda cosa significa cantare davvero. Ma l’enorme talento vocale si scontra con la solita scenografia scarna, coreografie discutibili e un sistema che punta su altro: urla, lacrime e guanti di sfida ridicoli. Intanto lei, regale nella voce ma smarrita nello show, viene lodata per “non deludere le aspettative”. Non sarà troppo poco per una delle poche perle vere in mezzo al nulla?
Voto: 8
Parole chiave: talento ignorato, vocalità sprecata, palco indegno, potenziale inascoltato
Lorella Cuccarini: il professionismo umilia la farsa
Sessant’anni e ancora lì a zittire tutti. Lorella si esibisce come una J.Lo versione made in Rai (senza budget e senza palco). Ma la sua performance umilia senza pietà le colleghe Celentano e Pettinelli, che sembravano due zie convocate per errore. La Cuccarini salva il guanto dei prof e lo trasforma in uno dei pochi momenti professionali della serata.
Voto: 10
Parole chiave: show rubato, umiliazione live, talento vero, risveglio generazionale, veterani in cattedra
Luk3: viaggio nel nulla cosmico
Lui si sente “dentro la canzone”, ma noi, fuori, sentiamo solo il vuoto. Con Meraviglioso amore mio, Luk3 riesce nella rara impresa di svuotare una cover di ogni emozione. Pettinelli ha ragione: con gli inediti se la cava, ma qui pare uno studente svogliato al saggio di fine anno. Il guaio? È convinto di aver spaccato. E nessuno gli dice che il re è nudo.
Voto: 4
Parole chiave: autoconvincimento tossico, cover assassinate, giudizi distorti, apatia musicale
Vybes: la disfatta è servita
Vybes canta Sally e sembra uno che ha scoperto la canzone due minuti prima. Interpretazione inesistente, voce imprecisa, sguardo assente. Un naufragio totale, ma il colpo di scena è che l’eliminazione arriva come una formalità. Nessuna sorpresa, nessuna protesta. Solo un mesto “ciao” alla carriera televisiva.
Voto: 3
Parole chiave: intonazione scomparsa, assenza scenica, canzoni tradite, esibizione da dimenticare
Ospiti o comparse? Il mistero della Città Proibita
Ferilli, Mainetti e… chi? Ah già, Enrico Borello. Presenti per “parlare del film”, finiscono per occupare il palco come soprammobili inutili. Borello, protagonista del film, non apre bocca. Letteralmente. Il programma riesce anche qui: trasformare un momento promozionale in un’occasione persa con imbarazzo incorporato.
Voto:?
Parole chiave: ospitate inutili, protagonisti ignorati, film usati come tappabuchi, promozione mancata