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Antenna vista tomba: quando Inwit decide, i sindaci si limitano a sventolare il fazzoletto

Antenna vista tomba: quando Inwit decide, i sindaci si limitano a sventolare il fazzoletto

Mentre il 5G si fa largo tra i campi e i borghi italiani, l’unico segnale forte e chiaro sembra essere quello dell’esasperazione dei sindaci. L’azienda Inwit, colosso delle torri di trasmissione, pare aver scoperto la formula magica per mettere tutti d’accordo… contro di sé. Il caso simbolo? Il sindaco di Pederobba, Marco Turato, che ha ricevuto la notizia come si riceve una multa ingiusta: con gli occhi fuori dalle orbite e la penna già pronta per scrivere una lettera di fuoco.

Inwit: l’arte della diplomazia al contrario

Secondo i primi cittadini, Inwit si comporta come un giovane rampollo impaziente: decide da sola dove piazzare le antenne, su quale terreno e pure a che prezzo, spesso ridicolmente basso. Il classico approccio “ti faccio un favore, ma con i tuoi soldi”. In Veneto e Lombardia, le proteste non si contano più, come pure i contenziosi legali, che ormai fanno concorrenza alle buche nelle strade.

Quando la torre spunta… tra i cipressi

Il culmine? Una torre di 30 metri proposta proprio davanti al cimitero di Covolo. Il tutto con il favore di un privato e un contratto firmato nel silenzio generale. Turato, sindaco dal sangue (giustamente) caldo, ha sospeso i lavori. Ma poi – sorpresa! – una telefonata da Palazzo Chigi ha raddrizzato le antenne e… piegato le ginocchia del Comune. Il compromesso? Spostare la torre di ben 80 metri. Insomma: rispetto assicurato… ma con il teleobiettivo.

Il PNRR corre, ma i Comuni inciampano

Inwit deve realizzare 900 torri entro giugno 2026 per non perdere 345 milioni del PNRR. Ma c’è un dettaglio: serve l’ok dei Comuni. Ecco allora la corsa a installare ovunque, persino in discarica, con la grazia di un elefante in un negozio di porcellane. Ma guai a chi obietta: “Vi rallentate da soli”, dice Inwit. O peggio: “Il problema siete voi, cari sindaci”.

I Comuni? Trattati come clienti fastidiosi

Inwit non solo manda architetti e ingegneri in missione, ma li arma di contratti a senso unico e canoni imposti. Un funzionario racconta: “Arrivano e ci spiegano quanto ci conviene lasciargli fare tutto”. Tipo quando il cameriere ti porta un piatto che non hai ordinato, ma ti dice che è meglio così.

Chi media tra Golia e i sindaci?

Per tentare di risolvere, si sono mossi anche Infratel, Contarina Spa, e perfino la Provincia di Treviso. Ma il problema resta: una torre vale più di un regolamento, e il dialogo… è opzionale. E quando Leganet prova a fare da paciere, si scopre che Inwit spesso apre le pratiche urbanistiche prima ancora di avvisare i Comuni. Il concetto di “collaborazione” rivisitato alla maniera delle tower companies.

Morale: quando il 5G arriva… chiudete gli occhi (e le finestre)

Il governo corre, Inwit accelera, i sindaci tentennano, e le torri… spuntano dove meno te le aspetti. Tipo davanti alla lapide di zio Giovanni. Ma del resto, se la digitalizzazione è strategica, perché preoccuparsi del paesaggio, della trasparenza o del dialogo? Una volta erano le campane a svegliare i paesi, oggi sarà il ping del 5G.

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