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Assemblea dei soci di Banca Cesare Ponti: un bilancio da ridere e un Cda che si rinnova, ma non si sa perché

Assemblea dei soci di Banca Cesare Ponti: un bilancio da ridere e un Cda che si rinnova, ma non si sa perché

L’Assemblea ordinaria dei soci di Banca Cesare Ponti, tenutasi il 17 aprile, ha sfornato il solito copione: approvazione del bilancio per l’esercizio 2024 e rinnovamento del Consiglio di Amministrazione per quanto concerne il triennio 2025-2027. Giusto per enfatizzare il ciclo continuo di auto-approvazione che sembrano adorare.

Il 2024 si chiude con un’operatività che fa girare la testa: 201,9 milioni di redditività, un utile netto di 56,9 milioni e ben 34,7 miliardi di euro in consistenze della clientela Private. Ah, la dolce vita del settore bancario, dove i numeri sembrano sempre brillanti, ma chi ci guadagna davvero?

Riguardo alle performance del Centro Investimenti, a fine 2024 le gestioni patrimoniali ammontavano a 7,3 miliardi, mentre gli asset in Advisory si portavano a una strabiliante cifra di 105,2 miliardi di euro. Ma chi ha bisogno di soldi quando si può vantare un portfolio impressionante, giusto?

L’Assemblea ha anche deciso di rinnovare la faccia del Consiglio di Amministrazione per il triennio in arrivo, assemblando personaggi come Stefano Rangone, Giampio Bracchi, Fabrizio Greco, Natalia Bucci, Paola Demartini, Marco Mandelli e Michela Sossella. Una vera festa per le poltrone che sembra non conoscere il significato di “nuovo”. Il Presidente Rangone, già in carica come Vice Presidente, è stato promosso a Presidente. Sarà una novità travolgente, non trovate?

Il Consiglio rimarrà in carica fino all’Assemblea di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027. Rangone non ha potuto fare a meno di elargire le sue lodi: “Arricchiamo il Consiglio con nuove professionalità e competenze”, ha esclamato. Certo, come no, con l’Amministratore Delegato Greco confermato, sembra tutto bellissimo.

In un mondo di incertezze globali — che scossa! — Rangone si è lanciato in dichiarazioni sul nostro “valore” e la “trasparenza”. Una missione impossibile quasi: garantire soluzioni professionali per clienti di fascia alta. Un vero paradosso, se si considera che il “polo di eccellenza” si muove tra una crisi e l’altra.

Il CEO Fabrizio Greco non ha fatto mancare il suo ringraziamento per la rinnovata fiducia, accolto con entusiasmo e quella famigerata responsabilità. “Abbiamo davanti grandi opportunità”, ha dichiarato, come se l’ennesima scadenza non fosse già nella sua mente. Ma, per carità, guardiamo solo avanti! Con un obiettivo chiaro: rafforzare la posizione nel Private Banking. Chiaro come il cielo limpido di una giornata di pioggia.

Con anche la conferma di Greco alla guida, dopo aver condotto una “trasformazione” che ci sarà ben chiara a tutti, si prospetta una strada di crescita nonostante i margini siano un tantino… ampi. Ma non preoccupatevi, hanno “tutte le carte in regola” per una crescita “solida e sostenibile”. Sì, certo, chissà quanto “sostenibile”.

Inoltre, l’Assemblea ha provveduto a nominare un nuovo Collegio Sindacale per lo stesso triennio, chiaro segno di continuità e innovazione, giusto per non far mancare mai il gruppo di fedeli. Mario Salaris confermato come Presidente e gli altri Sindaci, Patrizia d’Adamo e Luigi Fontana, sono lì a controllare il gioco, mentre Giorgia Butturi e Francesco Isoppi entrano nel club come supplenti. Chissà, magari saranno le nuove stelle del firmamento bancario.

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