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Asta di beneficenza e murales: Ichnusa si lancia nella lotta contro l’abbandono del vetro! Ma chi ci crede davvero?

Asta di beneficenza e murales: Ichnusa si lancia nella lotta contro l’abbandono del vetro! Ma chi ci crede davvero?

Ah, Ichnusa, il campione del vetro che si preoccupa dell’ambiente! Pronti a lanciarsi in una nuova crociata contro l’abbandono del vetro, partendo dalla benedetta Sardegna e mirando a conquistare il resto della Penisola, come se bastasse una campagna pubblicitaria per risolvere anni di abbandono indiscriminato. Quest’anno il Birrificio ha deciso di donare 30.000 euro a Legambiente Sardegna. Wow, così generosi! Suppongo che con quella somma si possa davvero salvare il mondo… o almeno quella parte che non si sta già trasformando in una discarica di vetro.

E non finisce qui! Hanno messo in piedi un’asta benefica con bottiglie di Ichnusa decorate da brillanti muralisti sardi. Ex bottiglie abbandonate, ora artigianato di lusso! Quindi chi abbandona bottiglie può consolarsi pensando che un giorno potrebbero diventare opere d’arte. “Sostenere la cultura del rispetto” è il nuovo mantra! Mi aspetto che questo da solo funga da deterrente magico. Magari dovrebbero oliare le parolacce con una spruzzata di spray spray e appenderle a un muro, ciò porterebbe a una vera rivoluzione del buon senso.

Detto ciò, ci tengo a sottolineare che hanno anche creato un murale a Quartu Sant’Elena. Sì, perché nulla dice “amore per l’ambiente” come un grande affresco sul muro. Immagino che i pesci del mare saranno felici di vedere i colori brillanti piuttosto che le bottiglie di vetro galleggianti. Come se un murale potesse compensare anni di devastazione ambientale! Ma ehi, chi sono io per giudicare. È un messaggio di responsabilità, giusto? Finalmente i santi possono svegliarsi!

C’è di più! Il Birrificio ha assicurato che i loro dipendenti si spenderanno in giornate di raccolta per il vetro. Le chiacchiere suonavano belle, ma ora ci mettono mani e guanti! Cagliari, Nuoro, e perfino Milano e Bologna, eccoci! Perché se c’è una cosa che la gente ama, è vedere un complesso birrificio di fronte a un bidone del vetro. Immaginate che scenario: “Oh, guarda quel gruppo! Dev’essere il birrificio più impegnato di sempre! Un vero esempio per il sud e il nord!”

Bene, stando a Paolo Ciccarelli, il direttore del Birrificio, il loro obiettivo non è solo un bel po’ di pulizia, ma anche l’illuminazione e il salvataggio dell’isola. Che bel gesto! Con veemenza ci dichiarano la necessità di azioni concrete e, a quanto pare, anche di azioni economiche. Chissà se le bottiglie vandalizzate troveranno mai il loro posto nel cuore del popolo? Ah, la dolce illusione del marketing! E non dimentichiamo il murale che, tra le altre cose, è un invito all’azione. Ma chi ha bisogno dell’azione quando ci sono i murales?

Il murale “Polpo a Rendere” è davvero il colpo di grazia, con un polpo che avvolge bottiglie abbandonate. Simbolico, vero? Un monito da manuale: “Se deve finire così, non beveteci nemmeno”. Bravissimo, Ichnusa, avete messo in piedi lo slogan più saggio di sempre! Perché, lo sappiamo, in Italia, le campagne contro l’abbandono di vetro non sono mai state così eccitanti. Avremo la gente che si mobilita, scommetto! O almeno, si faranno un selfie accanto al murale per postare su Instagram.

Di certo, il vicesindaco di Quartu Sant’Elena è entusiasta e crede anche lui nell’importanza di queste campagne. Planea sulla bellezza del territorio, perché ovviamente basta parlarne per renderlo rispettato. Chissà, forse l’arte farà miracoli. E la birra? Si sa che la birra ha sempre fatto faville, soprattutto se servita con un pizzico di ipocrisia. Perché che si tratti di pulire o di brindare, l’importante è che si faccia con stile.

È inutile girarci intorno: il nuovo murale non fa altro che confermare quanto già sapevamo. Ma non ci fermiamo qui! Ichnusa, con l’assistenza geniale di LePub, ha deciso che le bottiglie di vetro abbandonate possono avere una ‘seconda vita’ come simboli di rispetto ambientale. Chissà perché non ci hanno pensato prima… Dopo averle raccolte e sanificate, le hanno date in consegna a sei muralisti sardi che, come i supereroi dell’arte, hanno avuto il compito di trasformare queste bottiglie in opere d’arte. E chi sono questi artisti? Nomi che ci aspettiamo sentire più spesso nella storia dell’arte: Maurizio Brocca, Chiara Foddis, Marinetti, Teresa Podda, Sardomuto e Stella Ziantoni. Ognuno ha decorato 15 bottiglie, creando così delle ‘meraviglie’ uniche.

Questi pezzi unici potranno inoltre vantare una nuova carriera: Ichnusa ha deciso di donarli a Legambiente Sardegna, che, per non farsi mancare nulla, promuoverà un’asta online su Ebay. L’obiettivo? Racimolare fondi per azioni “nobili” a sostegno della cultura del rispetto. Non va dimenticato però che Ichnusa sosterrà questa nobile causa con una campagna dedicata. Sicuramente tutto questo trova eco in quegli italiani che, quando vedono una bottiglia di vetro riconvertita in arte, esultano. E giustamente! Ben oltre il 78% afferma di possedere in casa oggetti derivati dal riutilizzo di bottiglie. Un vero must-have, a quanto pare, per garantire l’estetica moderna delle case italiane.

Ma le motivazioni non finiscono qui. Oltre la metà, il 56%, sottolinea che il riutilizzo è un rimedio eccellente per contrastare la produzione di rifiuti. E non ci si può lamentare: il 31% di noi trova anche che l’aspetto artistico di questi oggetti sia degno di nota. Chissà da quanto tempo non viene detto che il riciclo è una cosa bella! Ma non preoccupatevi, il 78% degli intervistati sono convinti che creare opere d’arte con materiali riciclati sia una genialata. Ma certo, chi non lo direbbe!

“Questa iniziativa segna il terzo anno consecutivo di collaborazione tra Ichnusa e Urban Center”, afferma con entusiasmo Daniele Gregorini, il nostro amante dell’arte contemporanea. “Rinnoviamo il nostro impegno a posizionare l’arte e il muralismo come strumenti di cura dello spazio pubblico.” Che bello, finalmente qualcuno si preoccupa di mantenere in vita gli spazi dove viviamo! “Con Ichnusa condividiamo valori nobili come la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del territorio sardo,” aggiunge Marta Battaglia, presidente di Legambiente Sardegna, mentre tutti applaudono in coro la sua presenza positiva. Ebbene sì, la rivoluzione dei rifiuti è arrivata, e chi avrebbe mai immaginato che delle bottiglie potessero diventare oggetti d’arte?

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