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Audi annuncia profitti dimezzati e nessuno sembra particolarmente sorpreso

Continua la parabola discendente nel mondo dei giganti dell’automotive tedeschi: dopo Volkswagen, ora è Audi a confermare dati davvero poco brillanti per i primi sei mesi del 2025. I numeri dicono che le consegne sono passate da 843.991 veicoli nello stesso periodo dell’anno precedente a 794.088, un calo significativo che sembra quasi un regalo indesiderato.
Ma la vera chicca è l’utile netto, precipitato oltre un terzo, da 2,15 miliardi di euro a soli 1,34 miliardi. È proprio l’azienda a sottolineare come nel primo semestre del 2025 il risultato operativo e quello netto abbiano subito un duro colpo, nonostante un aumento dei ricavi. Tutto questo, però, sarebbe causato principalmente dai dazi statunitensi e dai costi per la “ristrutturazione” legata al processo di trasformazione aziendale. Insomma, colpa di qualcun altro, o forse di quei cari amici oltre oceano.
Andando un po’ più nello specifico, i ricavi sono aumentati del 5,2%, raggiungendo quota 32,6 miliardi di euro tra gennaio e giugno. E mentre le auto firmate Audi, Bentley e Lamborghini hanno subito una brusca frenata con un calo delle vendite del 5,9% a 794.088 unità, la sezione moto, con il marchio Ducati, non fa certo meglio: anche lì le vendite sono scese del 5,7%, fermandosi a 30.234 pezzi.
Notevole è però il boom delle auto elettriche: 101.000 unità vendute, con un aumento del 32%. Un vero toccasana per i ricavi, che però non è bastato a risollevare il risultato operativo, sceso da 1,982 miliardi a 1,087 miliardi di euro. E dettagliando ulteriormente, l’utile netto arretra della bellezza del 37,5%, toccando 1,346 miliardi.
Guidance 2025: ecco la nuova realtà, meno ottimista
Come se non bastasse, il gruppo ha deciso di abbassare le aspettative per il 2025, perché d’altronde tutto procede in tal senso. Ora si prevede di chiudere l’anno con ricavi compresi tra 65 e 70 miliardi di euro, rispetto ai precedenti 67,5-72,5 miliardi. Più drastica la riduzione della marginalità operativa, ricondotta a un misero 5%-7%, mentre prima si valutava tra il 7% e il 9%.
Per quanto riguarda il flusso di cassa netto, le previsioni parlano di una cornice tra 2,5 e 3,5 miliardi, con il precedente intervallo fissato tra 3 e 4 miliardi di euro. Tanto per non lasciare dubbi, Audi incalza spiegando che l’impatto reale degli accordi sui dazi tra USA e UE è ancora in fase di valutazione, ma che comunque pesa, eccome.
Insomma, in tempi in cui l’industria automobilistica dovrebbe accelerare verso l’elettrico e l’innovazione, Audi sembra invece inciampare tra tariffazioni internazionali, costi di trasformazione e vendite in calo. Un quadro che non promette nulla di esaltante, e che invita a chiedersi: che mestiere è davvero diventare un colosso dell’auto oggi?