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Aumenti dei costi per viaggi aerei e ferroviari: la Pasqua porta una stangata ai portafogli

Pasqua 2025 segna un trionfo dell’assurdità nei costi dei trasporti. Assoutenti ha svelato un rincaro dei biglietti che suona più come una ***proroga*** di un stupro economico piuttosto che un dono pasquale. Le tariffe di aerei, treni e pullman schizzano alle stelle, mentre gli italiani si preparano a riunirsi con le famiglie. Una lotta per arrivare a destinazione che sembra più una punizione piuttosto che una celebrazione.
I voli: un salasso che sfida ogni logica
Un biglietto aereo da Linate a Brindisi ha visto un incremento del 240%. La tratta Genova-Catania? +248%. Ma il vero vincitore di questa follia è Torino-Lamezia Terme, con un vergognoso +468%. Un affare che fa rabbrividire i viaggiatori, che invano stanno cercando di capire se stiamo parlando di un viaggio in Italia o di un soggiorno su Marte. E se pensate che il mare in New York sia più lontano di Brindisi, preparatevi: un volo andata e ritorno per la Grande Mela in quelle stesse date parte da 571 euro, un affare in confronto ai quasi 620 euro che si devono sborsare per Brindisi. La triste ironia? Un viaggio all’estero può rivelarsi più economico del tragitto nazionale.
I treni: si paga di più per viaggiare più lentamente
Ma chi credeva che i treni possedessero prezzi più ragionevoli si dovrà ricredere. Un viaggio in treno da Torino a Reggio Calabria parte da 195 euro, salendo a 360 euro per le opzioni più facili e comode. E per chi si chiede se non sia più vantaggioso attraversare l’Europa in treno, consiglio di guardare i 340 euro necessari per Genova-Lecce. Praticamente un invito a rimanere a casa, se non fosse che i biglietti non si pagano direttamente a caro governo, ma si versano come un tributo ai pullman e ai treni che forse non ci porteranno mai a destinazione.
Pullman: un abbraccio al costo che sforna zeri
Persino i pullman hanno deciso di unirsi al festino dei prezzi. Partendo da Milano il 18 aprile per Reggio Calabria, il turista dovrà affrontare una spesa oltre i 120 euro. Già più di quanto servirebbe per un breve viaggio in aereo a un’isola deserta. E parlando di solenni inganni, ci sono 56 euro da Roma per Reggio Calabria e 51 per Lecce, che sembrano quasi un omaggio per chi è disposto a viaggiare in un transporto **simil-errante**.
Il governo: parole vuote tra scelte inefficaci
Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, lancia un appello disperato al governo, come se fosse una ninna nanna per calmarci. Deve intervenire, ci dice, per evitare questo assalto alle tasche degli italiani. Calmierare le tariffe? E se fosse possibile aumentare i collegamenti per le festività? Strano a dirsi, ma queste richieste paiono predicare nel deserto, mentre i viaggiatori si preparano a subire l’inefficienza e l’inevitabile colpo di grazia nel portafoglio.
Le soluzioni? Potremmo chiedere una riduzione dei costi o, perché no, un piano serio che riformi il sistema dei trasporti. Ma chi penserebbe mai a un’innovazione quando si può continuare a fare cassa sulle spalle dei viaggiatori? In questa giostra di prezzi folli, l’unica certezza è che i cosiddetti “giusti” hanno già preso il volo — e noi? Facciamo i bagagli, che ci attende un’altra Pasqua di **ironiche** avventure.