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Banca Mediolanum si diletta a pensare di mollare Mediobanca, ma sarà davvero la fine dell’amore?

Nessuna decisione definitiva è stata presa, ma Banca Mediolanum sta valutando seriamente di uscire dal fuoco incrociato per il controllo di Mediobanca. Come se non fosse già abbastanza, sta persino pensando di vendere la storica partecipazione in Piazzetta Cuccia, acquisita circa un quarto di secolo fa per rafforzare una fragile alleanza nel private banking con Banca Esperia.
Quel patto di consultazione che ha tenuto insieme l’alleanza ora sembra più un vincolo stretto che una garanzia: i tempi sono cambiati, e Mediolanum, salito alla ribalta con la guida di Massimo Doris, si ritrova oggi con una quota meno irresistibile rispetto agli esordi. La partecipazione totale, che si aggira intorno al 4,45%, comprendendo anche la finanziaria della famiglia Doris, è stata tolta già nel 2020 dalle cosiddette “partecipazioni strategiche”.
Non aspettatevi però un annuncio strombazzato: la decisione finale spetterà al consiglio di amministrazione di Mediolanum, e nel prossimo meeting non c’è nemmeno traccia di questo dossier all’ordine del giorno. La banca, interpellata, ha preferito mantenere un silenzio prudente, confermando solo che non è stata presa alcuna decisione formale.
Chiaramente, in un quadro in cui Mediolanum ha appena archiviato un 2024 da record con utili in crescita del 36% (ben 1,1 miliardi), e ha iniziato il 2025 con ulteriori incrementi del 10% nei profitti trimestrali, la voglia di perdersi nei meandri delle guerre di potere di Piazza Affari sembra davvero bassa. Meglio concentrarsi sul core business e lasciare che altri si scannino per il controllo di Mediobanca.
L’impatto sul patto di consultazione di Piazzetta Cuccia
La cessione, se dovesse concretizzarsi, non sarà certo una mossa indolore per il patto di consultazione che regge una fetta dell’11,6% del capitale sociale di Mediobanca. Tanto più che anche Vittoria Assicurazioni ha recentemente lasciato il gioco, cedendo la sua intera partecipazione lo scorso 20 giugno.
L’accordo di consultazione autorizza i soci a fare quello che vogliono con le azioni. In parole povere, permette di trasferire o cedere quote senza particolari vincoli o limitazioni, purché si rispetti la legge. L’unico obbligo è informare tempestivamente il presidente dell’accordo su ogni compravendita entro cinque giorni, così da mantenere uscite e ingressi ben monitorati.
Insomma, Banca Mediolanum potrebbe anche dire addio a Piazzetta Cuccia senza rompere troppo gli schemi, ma il segnale non è da sottovalutare: in un’arena dove le coalizioni fanno e disfanno gli equilibri in un batter d’occhio, l’addio di un pezzo da novanta come Mediolanum apre scenari nuovi e tutta un’altra partita da giocare.