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Bbva rincara la dose su Sabadell mentre qualcuno fissa a 17 miliardi il giocattolo catalano

Bbva rincara la dose su Sabadell mentre qualcuno fissa a 17 miliardi il giocattolo catalano

Il gruppo spagnolo Bbva è tornato alla carica aumentando del 10% il valore della sua offerta pubblica per acquisire il 100% di Banco Sabadell. Ovviamente, l’aumento del prezzo si traduce esclusivamente in un incremento del cambio azionario, che passa a 1 azione Bbva ogni 4,8376 azioni Sabadell. Niente contanti, solo carta che gira tra mani già ben educate a queste danze.

L’inasprimento del prezzo arriva proprio a metà strada del processo iniziato l’8 settembre, con scadenza fissata all’8 ottobre. Ma non temete: Bbva dispone della bacchetta magica per prolungare l’offerta fino a 70 giorni se le cose si complicano. Già, la “flessibilità” burocratica che salva chi ha soldi da investire.

Questo aumento del 10% serve a colmare quello sconto che il mercato, sempre così lungimirante, aveva applicato all’offerta iniziale partita 16 mesi fa. Evidentemente, gli investitori vedevano bene e il rischio valuativo non era un azzardo da poco.

Fin dall’inizio, gli analisti avevano già capito che Bbva non avrebbe messo le mani su Sabadell senza un consistente rilancio del prezzo. Il presidente Carlos Torres Vila ha i mezzi per farlo, ma deve fare le pulci al conto: ogni euro in più sborsato rischia di intaccare l’Eps (utile per azione) della futura entità combinata, specialmente dopo l’intervento autoritario del Governo spagnolo che ha messo una bella catena alla fusione per i prossimi tre anni, prorogabili fino a cinque. Un vero parcheggio forzato per ogni ambizione di integrazione.

Questo stop temporaneo è una manna dal cielo per gli scettici, perché blocca la realizzazione delle sinergie di costo e ricavo che Bbva aveva messo nel biglietto da visita. Ma non si lascia scoraggiare chi ha una tabella di marcia a lungo termine in mano: ha infatti rialzato le stime delle sinergie future da 850 a 900 milioni di euro. Sì, avete capito bene, tra minori costi e maggiori ricavi – tutto rimandato a un futuro lontano e incerto, tra fine 2028 e inizio 2029.

A complicare il quadro, c’è stata anche la sfacciata contromossa di Sabadell, che per evitare di essere del tutto fagocitata ha venduto la sua controllata britannica TSB al Santander per 3 miliardi. Il ricavato? Ovviamente destinato a un maxi-dividendo per i propri azionisti previsto nel 2026, perché un po’ di liquidità è sempre gradita prima di mettere la testa sotto la ghigliottina dell’acquisizione.

Ora, con questo rilancio del 10%, Bbva sognerebbe di superare quel fatidico 50% più un’azione, per mettere il cappello senza possibili ostacoli. La palla passa così alla nutrita schiera di investitori istituzionali stranieri che detengono la maggioranza del capitale di Sabadell, tra cui il mastodontico fondo statunitense BlackRock, che recentemente ha alzato la sua quota oltre il 7%. In mezzo ai grandi azionisti con circa il 4%, c’è anche la compagnia svizzera Zurich, che non perde occasione per ricordarsi che è pure partner assicurativo della banca catalana.

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