Notizie

Borromeo prova a diventare una mini-Borsa per i castelli: siti storici in vendita entro dicembre

Titolo riscritto: Kaleon punta alla Borsa tra Milano e Parigi per dominare il mercato del lusso culturale

Un modello di business che sembra uscito da un manuale di economia pragmatica: separazione netta tra chi gestisce e chi possiede gli asset. Dopo il cambio di nome ufficializzato a giugno, Kaleon (ex Sag Srl, nata nel 1983 dalla famiglia Borromeo, specializzata nella valorizzazione del patrimonio artistico, naturale e museale) si prepara a sbarcare in Borsa entro la fine dell’anno. Perché accontentarsi di un solo mercato quando puoi mettere il cappello anche su due piazze finanziarie? È quello che pensa Kaleon, ansiosa di farsi notare prima a Milano e poi a Parigi.

Vitaliano Borromeo Arese, presidente di Kaleon, ha spiegato con disarmante semplicità l’ambizione del gruppo: “Entro il 2025 vogliamo quotare il 30% della società sia a Milano che a Parigi, per dotarci di una struttura più solida, regole chiare e soprattutto visibilità.” Un doppio salto mortale a Wall Street? No, a Parigi, dove evidentemente il retail di lusso è più raffinato e abituato alle operazioni di questo tipo. Insomma, non è solo questione di numeri, ma di prestigio e charme internazionale.

L’obiettivo, va detto, è tutt’altro che banale. Kaleon aspira a prendere in gestione beni di terzi, attraverso contratti di locazione a lungo termine che garantiscano canoni periodici ai proprietari. Niente rischi, tutto chiaro. Ma non finisce qui: Kaleon si impegna a prendersi tutte le responsabilità operative, aprendo quei siti al pubblico, rendendoli usufruibili e, ovviamente, facendo tornare i conti con un ritorno economico tangibile. In altre parole, si vendono cultura e natura ben confezionate, ma con l’impronta di un’azienda seria che sa come monetizzare tutto ciò che sfiora.

Se vi state chiedendo come vada sul fronte dei numeri, sappiate che nel 2024 Kaleon ha totalizzato un fatturato di circa 22 milioni di euro, con un EBITDA di 5 milioni, mostrando una crescita media annua dell’11% dal 2018 al 2024. Numeri magari non da startup digitale, ma comunque più che convincenti per un player che fa della cultura un business che sa di lusso e gestione raffinata.

All’interno della galassia Kaleon troviamo anche Terre Borromeo, nome che suona familiare a chi conosce i gioielli culturali legati alla famiglia Borromeo. Sto parlando di monumenti e parchi che più iconici non si può: Isola Bella e Isola Madre nel famoso Golfo Borromeo; il Parco Pallavicino a Stresa; il Parco del Mottarone; la Rocca di Angera nel varesotto; e i Castelli di Cannero, nell’alto Verbano, giusto in tempo per festeggiare la riapertura lo scorso 28 giugno dopo i restauri. Insomma, un piccolo impero di bellezza storica, ambientale e culturale che Kaleon si appresta a sfruttare – perdonate il termine – in nome del business e dell’impero finanziario.

Exit mobile version