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Borsa europea in caduta libera: Trump rilancia le sue minacce sui dazi e l’euro si aggrappa a un 1,15 $ di pura sopravvivenza.

Le Borse europee si preparano a un’apertura da manuale, deboli come un bicchiere d’acqua. Questo, naturalmente, è il risultato della chiusura negativa di Wall Street, con il Nasdaq che ha deciso di perdere mezzo punto percentuale, giusto per stare in tema. Anche i mercati asiatici stanno seguendo l’esempio, come bravi scolari in fila indiana. Il future sull’Eurostoxx è in rosso a -0,77%, mentre quello sul Ftse Mib si attesta a -0,71%. Gli investitori sono più diffidenti di un gatto in una stanza piena di cetriolini, in attesa di ulteriori dettagli sull’accordo che si è svolto a Londra tra Usa e Cina riguardo ai dazi, come se ciò potesse cambiare realmente le sorti del mondo.
A proposito di tariffe, ieri il presidente Donald Trump ha annunciato che ridurrà la suspense nei prossimi quindici giorni inviando lettere ai suoi principali partner commerciali riguardo ai dazi unilaterali. Un’offerta che sa tanto di “prendere o lasciare”, come quelle offerte incredibili di alcuni supermercati.
Nel panorama internazionale, le nuove tensioni in Medio Oriente non aiutano certo. Pare che Israele sia pronto a lanciare un’operazione contro l’Iran, con gli Stati Uniti che decidono di richiamare i diplomatici dall’Iraq. Annunciano così che non hanno fiducia nella situazione, proprio mentre in patria ci si occupa di sussidi alla disoccupazione, come se fosse una carriera professionale alternativa.
Ieri, inoltre, si è scoperto che l’inflazione negli USA a maggio ha toccato il 2,4%, in linea con le previsioni. Il nostro amico Trump ha accolto i dati con entusiasmo, riscoprendo la sua passione per la Federal Reserve e facendo appello per un abbassamento dei tassi d’interesse. Perché sì, se c’è una cosa che consola, è che qualcuno sta sempre meglio di noi.
A Piazza Affari, i riflettori rimangono puntati sul risiko bancario, tutto un gioco di potere come nei migliori film di Hollywood. È interessante notare come la MPS abbia collocato un covered bond con scadenza 2031 da 750 milioni di euro, ricevendo richieste per ben 1,5 miliardi. Chissà, forse gli investitori sanno qualcosa che noi ignoriamo.
Passando al mercato valutario, il dollaro si sta indebolendo con le ultime minacce di Trump sui dazi. L’euro scambia a 1,1518 dollari (ieri a 1,1489), come se fosse in una gara di charme. Inoltre, il dollaro vale 165,57 yen, mentre il dollaro-yen è a 143,73. Il Bitcoin, da grande motivatore che è, è in calo a 107.867 (-0,59%).
Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio è debole dopo i rialzi della vigilia: il Wti quota 67,67 dollari al barile, con una caduta dello 0,7%, mentre il Brent del Mare del Nord è a 69,22 dollari (-0,79%). Il gas, sul suo trono, sale dell’1,1% a 36,31 euro al megawattora, mentre l’oro si fa strada, con futuro sull’1,4% a 3.390,80 dollari. Davvero un paradosso, no?
La minaccia di Trump di introdurre dazi unilaterali sta facendo tremare le Borse asiatiche, tutte in calo, gli investitori scappano verso l’oro e i Treasury come se fossero l’ultima spiaggia. Intanto, il dollaro si indebolisce, e l’euro fa un salto ai massimi da novembre 2021, toccando 1,1532. Tokyo perde lo 0,6%, Hong Kong lo 0,9%, Sydney lo 0,2%, mentre Shanghai (-0,01%) e Shenzhen (-0,03%) si muovono a malapena sotto la parità. Seul, inaspettatamente, avanza dello 0,2%. Chissà cosa avrà scoperto per rimanere a galla!