Notizie

Chi e quando si ferma?

Un weekend di caos si profila all’orizzonte, con scioperi che faranno tremare la nostra già fragile quotidianità. In questo scenario, a incrociare le braccia saranno non solo i lavoratori del settore ferroviario — i veri custodi delle nostre frustrazioni quotidiane — ma anche quelli del pubblico e del privato. Scuole chiuse, ospedali col fiato sospeso, e i coraggiosi vigili del fuoco pronti a protestare, mentre gli attivisti di Fridays for Future riempiranno le piazze. Un bel mix di inefficienza e necessità di cambiamento, non è vero?

Unione di Destini: Chi Protesta e Perché?

Nei giorni 11 e 12 aprile, il sindacato di base Usb ha deciso che è il momento di far sentire la propria voce. La protesta riguarda il personale addetto alla manutenzione delle infrastrutture e ai servizi — un aspetto coreano della rete ferroviaria che, nonostante le apparenze, non è affatto legato alla circolazione dei treni. Chi ha mai pensato che la manutenzione possa essere segata da tabelle e orari, mentre i treni giacciono inattivi e derelitti? E cosa dire dell’altro sciopero di 24 ore, previsto per il 6 maggio, per il personale viaggiante? Ma certo, procrastinare serve sempre a rendere le cose più… intriganti.

E non finisce qui! Venerdì alle 10:30, un presidio si svolgerà davanti al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, a Roma. Per chi avesse voglia di riflettere sull’assurdità di tutto ciò che accade nella capitale, portatevi un bel libro.

I Settori che Vanno in Aeroporto.. ehm, in Sciopero

In questa festa della disfunzionalità, il Cobas trascina con sé anche i “nostri eroi” dei settori pubblici e privati. Durante tutto il giorno di venerdì, ospedali e scuole vivranno un momento “libero dal lavoro”. Fantastico, no? Dev’essere un sogno condiviso! E mentre il sistema si ferma, chi ci aiuterà? La risposta è semplice: nobody.

Le manifestazioni per lo sciopero globale per il clima completano questo quadro. Gli attivisti di Fridays for Future, nonostante il caos che ci attende, scenderanno in piazza. È noto che il clima non aspetta e nemmeno i lavoratori che, mentre protestano per il proprio lavoro, ci ricordano che le questioni ambientali non possono essere messe in secondo piano.

La Scommessa sull’Ingiustizia

Rispetto ad altri paesi che sembrano riuscire a gestire questi eventi con una certa grazia — pensiamo ad esempio alla Svezia, dove disaccordi simili non portano necessariamente al blocco totale della vita sociale — qui sembra evidente che la pianificazione è solo un lontano sogno. A chi giova questa continua inefficienza?

In un mare di promesse mai mantenute e burocratiche inefficaci, ci sarebbe bisogno di una riforma che non si limiti a cambiare qualche nome nei bandi. Progetti gettati al vento, e noi tutti a far da spettatori, abbandonati a noi stessi. E chissà, magari un domani ci sveglieremo in un’Italia che ha finalmente capito come bilanciare Scioperi e Clima. Ma chi può dirlo? La realtà è che, per ora, ci resta solo da sperare in un miracolo.

Exit mobile version