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Chi l’avrebbe mai detto: ex Ilva, l’esclusa torna a sprecare fiato in riunione dopo il ripensamento lampo sulle dimissioni

Il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, ha fatto marcia indietro sulla sua clamorosa decisione di lasciare l’incarico. Oggi sarà presente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per discutere l’accordo di programma sull’ex Ilva, dimostrando che, nonostante tutto, non si può parlare della sua città come se fosse un discorso a parte, senza che chi la rappresenta abbia voce.

Bitetti ha precisato che le sue dimissioni non erano certo il risultato di dissidi politici o di una fuga da responsabilità, ma un gesto plateale, un monito contro quel linguaggio fatto di minacce e insulti che sembra essere diventato normale in certi ambienti. Evidentemente, un modo per dire “basta” a chi pensa che intimidire sia una strategia accettabile.

La reazione, però, non si è fatta attendere: Bitetti racconta di un coro di inviti a tornare sui propri passi, a dimostrazione che a Taranto resiste una maggioranza silenziosa ma presente, che si esprime unicamente attraverso il voto. Insomma, non è poi così semplice abbandonare la scena quando c’è gente che ancora conta su di te per rappresentare i propri interessi.

Convinto da questi appelli, il sindaco ha quindi ritirato le dimissioni e si è messo in marcia verso Roma, sentendo un dovere imprescindibile: portare la voce di Taranto in una sede dove si decide il futuro dell’ex Ilva, simbolo fragoroso di contraddizioni industriali e sociali.

Nel frattempo, mentre gli incontri istituzionali si susseguono, anche la maggioranza che governa il consiglio comunale si è messa a lavorare, organizzando approfondimenti e confronti per valutare la firma dell’accordo. Perché, in fondo, in un contesto tanto complesso e delicato, ogni mossa ha un prezzo e nessuno può permettersi di agire di impulso.

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