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Chi l’avrebbe mai detto? Treni in ritardo di ore a Termini: il déjà vu della tragicommedia ferroviaria pasquale!

Chi l’avrebbe mai detto? Treni in ritardo di ore a Termini: il déjà vu della tragicommedia ferroviaria pasquale!
L’ennesimo disastro firmato trasporto ferroviario

Un’altra giornata da incubo per chi ha scelto il treno, giusto per ricordare a tutti che affidarsi alle infrastrutture italiane è sempre un atto di fede più che di logica. Nella domenica di Pasqua, mentre Roma si riempiva di turistifedeli, e illusioni giubilari, migliaia di viaggiatori si sono ritrovati bloccati nelle stazioni, con ritardi fino a tre ore. I colpevoli? Un guasto tecnico a Firenze Castello, un investimento mortale tra Monselice e Terme Euganee, e il solito cocktail di inefficienzacomunicazione disastrosa e improvvisazione strutturale.

Firenze, capitale del rinascimento… ferroviario al contrario

Un “inconveniente tecnico” (così lo chiamano) ha bloccato un treno nei pressi di Firenze, costringendo tutti i treni Alta Velocità a prendere le linee lente. Risultato? Caos, ritardi, e gente impantanata in attesa di un miracolo. È sorprendente come basti un singolo treno in panne per far saltare l’intero sistema: un castello di carte degno del nome della stazione, Firenze Castello.

Sulla Bologna-Venezia succede il peggio, e nessuno sa gestirlo

Tragedia sulla linea tra Monselice e Terme Euganee: una persona viene investita, e l’intervento dell’autorità giudiziaria paralizza tutto. Nessuno mette in dubbio la gravità dell’accaduto, ma il sistema mostra ancora una volta tutta la sua fragilità strutturale. Treni instradati su Verona, percorrenze aumentate di tre ore, e passeggeri lasciati in balia di altoparlanti impazziti e informazioni confuse. Il rispetto per le vittime non può giustificare l’incapacità cronica di gestire l’emergenza.

Maltempo, Aulla, disastri a catena

Nel frattempo, sulla linea Aulla-Lunigiana, il maltempo fa il resto. Treni cancellatilimitatiriprogrammati… la solita roulette russa del pendolare toscano. Difficile capire cosa sia più preoccupante: il clima o l’impossibilità cronica di prevederne gli effetti.

Tora, San Giovanni e la solita “normalità” di ritorno

Come da manuale, nel pomeriggio, la circolazione ha iniziato a “tornare alla normalità”. Che poi “normalità”, per Trenitalia e RFI, significa ore di ritardo, persone accampate nei corridoi, e zero rimborsi. Ma tranquilli: tutto rientrato, ci dicono.

Possibili soluzioni? Sì, ma velenose
  • Investimenti reali in infrastrutture invece di slogan da convegno.
  • Una rete di emergenza che funzioni davvero, non solo sulle slide.
  • E magari, un giorno, responsabilità chiare: chi paga per questi disastri? Spoiler: mai nessuno.
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