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Come ci fingiamo paladini della qualità della vita mentre affoghiamo i lavoratori nel solito schifo

Il legame tra Comune di Brescia e A2A non è una novità, anzi, è così longevo da sembrare una soap opera italiana. Vale la pena ricordare che A2A nasce dalla fusione di una delle municipalizzate di Brescia, praticamente un figlio prediletto che ha ricevuto coccole in termini di welfare e investimenti sul territorio. Questo è il quadro dipinto da Laura Castelletti, sindaca della città, durante un evento milanese di A2A battezzato ‘WelLfare. Il Welfare fa davvero bene’. Un momento per celebrarci, raccontare i miracoli del welfare aziendale, i premi di produttività e la nuova strategia di azionariato diffuso, ovvero far partecipare tutti al gioco del potere economico.
La sintesi di Castelletti è questa: qualità della vita, benessere dei lavoratori e dei cittadini stanno radicati nel DNA aziendale, un mantra da ripetere all’infinito. Soprattutto si parla di coccolare le famiglie e aumentare la natalità perché, si sa, il futuro d’Italia passa dalle culle. Senza dimenticare gli investimenti “importanti” che, da sole, leggenda vuole, trasformeranno il territorio in una Disneyland del lavoro qualificato, creando legami indissolubili tra azienda e operai, quasi un matrimonio d’amore.
Ma aspettate: non si parla solo di fiori e cuori. La sindaca si spinge a spiegare che la nuova sede aziendale diventerà il cuore pulsante di innovazioni da far invidia alle Silicon Valley nostrane. Sì, parliamo di rivoluzione nel settore dei rifiuti, campo in cui Brescia si vanta di essere una pioniera, sempre pronta a stupire con soluzioni all’avanguardia.
Non finisce qui. Appena qualche giorno fa è stata festeggiata l’apertura di un impianto che recupera il calore prodotto dai data center per alimentare il teleriscaldamento cittadino. Un gesto ecologico tanto premuroso quanto strategico, che ci ricorda con ironia quanto possiamo sottrarre dal conto del gas riscaldando in modo un po’ più intelligente e con meno emissioni di CO2. Insomma, nel microcosmo di Brescia e A2A il futuro è ormai scritto: più tecnologia, più “attenzione” verso l’ambiente e la sostenibilità, e soprattutto più lavoro, l’impronta indelebile di ogni grande città che si rispetti.