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Confindustria Nautica alla riscossa: a Expo Osaka sventola il vessillo del Salone di Genova numero 65

Confindustria Nautica alla riscossa: a Expo Osaka sventola il vessillo del Salone di Genova numero 65
A Osaka la nautica italiana lancia la sfida globale: anteprima del Salone di Genova 2025

L’Expo di Osaka apre le porte per un evento che, a giugno 2025, farà parlare tutto il Mediterraneo (e non solo): la 65ª edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova. Confindustria Nautica non si limita a una semplice presentazione, ma utilizza il palco giapponese come una dichiarazione d’intenti, trasformando la kermesse in un hub globale per il Made in Italy nautico. Mica roba da poco: un’occasione per tessere reti tra imprese, innovazione e mercati, mentre la cornice della Liguria Week al Padiglione Italia ci ricorda chi comanda davvero nelle acque della diportistica di lusso.

Il 2023 ha lasciato segni profondi nelle casse italiane della nautica da diporto: un fatturato da capogiro, 8,33 miliardi di euro, con un balzo del 13,6% rispetto all’anno precedente. L’export? Oltre 4,3 miliardi, il massimo storico di sempre. Nel firmamento nautico, l’Italia non è solo una stella: domina sovrana la produzione mondiale di superyacht sopra le 24 metri, con una fetta che supera il 50% degli ordini planetari. E non si ferma lì: battelli pneumatici, componentistica, motori, chiunque pensasse a un settore in crisi evidentemente non ha controllato le classifiche recenti.

Con un tasso di esportazione da fare invidia a qualsiasi industria moderna — 90% — e oltre 200.000 addetti, la nautica italiana non è solo un comparto, ma un motore economico cruciale capace di innescare innovazione, occupazione e una cascata di valore aggiunto che corre lungo tutto lo stivale.

È proprio Confindustria Nautica a spingere da 65 anni l’acceleratore su questa realtà con il Salone di Genova, evento tanto autorevole da essere inserito nel novero delle manifestazioni IFBSO — circolo ristretto dei grandi saloni nautici globali — ed essere secondo solo al Salone del Mobile quanto a impatto economico sul territorio. Le cifre parlano chiaro: tra i 65 e i 70 milioni di euro di indotto in pochi giorni e una platea di operatori e giornalisti provenienti da oltre 30 Paesi e cinque continenti. Più di una semplice vetrina, il Salone è un vero e proprio snodo di politica industriale, che impone investimenti, guida la transizione verso la sostenibilità e crea un dialogo costante tra imprese e istituzioni. Insomma, un meccanismo efficiente che poche industrie si possono permettere senza sbavature.

Alessandro Gianneschi, Vicepresidente di Confindustria Nautica con delega alla Promozione del Made in Italy, mette il sigillo dal Giappone:

“Con la presentazione a Expo Osaka, il Salone Nautico Internazionale di Genova si conferma ambasciatore non solo del Made in Italy, ma del valore industriale dell’intera nautica da diporto. Da ben 65 edizioni, la manifestazione si distingue perché progettata e organizzata direttamente da Confindustria Nautica, l’associazione che rappresenta le aziende del settore. Non solo una fiera: un percorso che ha sostenuto la straordinaria crescita del comparto negli ultimi vent’anni, accompagnando passo dopo passo le imprese verso traguardi sempre più ambiziosi.”

Chi pensava che il lusso nautico fosse solo sfoggio di ricchezza, ora deve ricredersi. Dietro ogni yacht, ogni motore e ogni battello si cela una filiera fortemente industriale, strategica e, soprattutto, capace di esportare il fascino tutto italiano in un mercato globale sempre più competitivo. E se Expo Osaka diventa il palcoscenico perfetto per mostrare tutto questo, non è certo per caso.

Salone Nautico si trasferirà nell’area del nuovo Waterfront di Levante, opera ultima di Renzo Piano. Notate bene: l’area a mare sarà completamente completata, così come il Palasport. Un capolavoro unico al mondo, si dice, non solo per il concept – ma perché sarà la prima infrastruttura fieristica pensata **apposta** per la nautica da diporto e, chiaramente, per ospitare eventi fieristici internazionali di questa portata. D’altronde, chi altro avrebbe voglia e risorse per andare tanto oltre?

Il format, naturalmente, non poteva essere banale. Si presenta come trasversale, perché deve parlare sia ai professionisti del settore, sia ai semplici appassionati del mare – come se si potessero mettere insieme due mondi così distanti con un colpo di bacchetta magica. Cinque aree merceologiche collegate tra loro come in una coreografia studiata a tavolino: Yachts & Superyachts, Sailing World, Boating Discovery, Tech Trade e Living the Sea. Più dell’85% degli spazi saranno all’aperto, così da permettere prove in mare e un percorso di visita scorrevole, senza interruzioni. Geniale…

Non dimentichiamo il tocco green, tanto per farci sentire tutti un po’ più “responsabili”. Il 65° Salone Nautico Internazionale di Genova, che nel 2024 ha ottenuto la tanto sbandierata certificazione ISO 20121 per la gestione sostenibile, rinnova il suo impegno con eventi come il World Yachting Sustainability Forum (ormai alla quarta edizione) e il Design Innovation Award, giunto alla sesta edizione, che celebra la “creatività” e l’”eccellenza tecnologica” di tutte le novità esposte. Perché non c’è niente di meglio che un premio sfarzoso per farsi perdonare l’impatto ambientale di superyacht costosissimi, giusto?

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