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Conflitto rinnovato su turni e gestione: i sindacati rilanciano la trattativa con Enel e-distribuzione

I sindacati contestano la riorganizzazione dei turni per oltre 7.000 operativi
Le Organizzazioni Sindacali Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil hanno annunciato l’apertura di una nuova fase vertenziale nei confronti di Enel, in particolare della sua controllata e-distribuzione, dopo che l’azienda ha deciso di introdurre in modo unilaterale un nuovo modello di orario di lavoro. Le modalità della mobilitazione saranno rese note nei prossimi giorni.
I motivi dello scontro: rigidità del nuovo modello e impatti sulla qualità della vita
Alla base della mobilitazione vi è la contestazione al modello operativo sperimentato in alcune Unità Territoriali (Brindisi, Como, Pozzuoli, Udine-Gorizia-Trieste) e ora in via di estensione a tutte le 90 sedi. Secondo i sindacati, tale modello, che coinvolgerebbe oltre 7.000 lavoratori dei Blue Team, non ha prodotto benefici tali da giustificare un peggioramento delle condizioni lavorative e personali del personale.
Dati interni evidenziano infatti risultati altalenanti sugli 11 indicatori di performance analizzati, senza miglioramenti significativi su produttività o qualità del servizio. Inoltre, alcuni parametri fondamentali, come quello sull’esternalizzazione delle attività, non sono stati monitorati in modo completo.
Un contesto sfidante: PNRR, transizione energetica e carenze strutturali
I sindacati evidenziano che la modifica dell’orario di lavoro non è una soluzione sufficiente per affrontare le sfide poste dalla transizione energetica, dall’attuazione del PNRR e dal rinnovo delle concessioni per le reti elettriche. Il problema principale resta l’insufficienza degli organici e le criticità del modello organizzativo introdotto nel 2022, che ha incrementato responsabilità e carichi di lavoro soprattutto per i Capi e Vice Blue Team.
Nonostante le recenti assunzioni, rese possibili anche grazie alla pressione sindacale, le criticità legate alla reperibilità operativa e al rispetto della turnazione restano diffuse.
Preoccupazioni sul clima interno e fuga di competenze
Altro punto critico sottolineato dalle Organizzazioni Sindacali è il deterioramento del clima aziendale, certificato anche da un’indagine congiunta con l’INAIL sullo stress lavoro-correlato. L’aumento dei carichi, la rigidità organizzativa e un marcato ricambio generazionale stanno contribuendo a una perdita di motivazione e, in molti casi, alla fuoriuscita volontaria di personale.
I rappresentanti sindacali chiedono di non disperdere il senso di appartenenza che ha da sempre contraddistinto il lavoro nella rete elettrica nazionale, considerato un servizio pubblico essenziale. Ribadiscono la volontà di dialogo, ma denunciano la mancanza di reale apertura da parte dell’Azienda, che sembra orientata unicamente a modificare l’orario senza tenere conto degli impatti sociali e organizzativi.
Le prospettive: dialogo sospeso, mobilitazione in arrivo
Alla luce delle valutazioni emerse, le sigle sindacali rifiutano l’estensione generalizzata della sperimentazione del nuovo orario e dichiarano l’avvio formale della vertenza nazionale. Le prossime azioni saranno definite e comunicate in tempi brevi, ma l’obiettivo dichiarato è quello di riportare il confronto su binari di condivisione e partecipazione, ritenuti fondamentali per affrontare le sfide future del settore elettrico.