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Consob chiede di fermarsi, ma Banco BPM si perde nel caos del risiko

L’amministratore delegato del lamento
Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato di Banco BPM, ha preso carta, penna e megafono per lamentarsi di una decisione “abnorme” della Consob, che ha deciso di concedere a UniCredit 30 giorni in più per la sua OPS (Offerta Pubblica di Scambio). Il tutto mentre Banco BPM, a sentir lui, sarebbe stato pronto a scendere in campo come l’eroe non richiesto del risiko bancario. Solo che, a quanto pare, gli hanno tolto il pallone.
OPS? No, grazie. Preferivamo giocare subito
Il prolungamento dell’OPS da fine giugno a fine luglio è stato vissuto da Castagna come un’ingiustizia epocale. “Siamo sorpresi” ha detto, probabilmente mentre stringeva nervosamente il documento del ricorso al TAR. L’argomento? Che otto mesi di passivity rule sarebbero una condanna alla paralisi, proprio mentre Banco BPM stava lucidando le medaglie da protagonista del sistema bancario.
Castagna e la sindrome del protagonista mancato
“Vogliamo dire la nostra”, ha ribadito Castagna. Peccato che per ora l’unica cosa detta sia stata: “Non è giusto!”. Nel frattempo, UniCredit ringrazia per i 30 giorni bonus e la Consob pare non aver perso il sonno. Ma da Banco BPM fanno sapere che non resteranno con le mani in mano. O forse sì, visto che sono “bloccati”.
Il grande risiko… con le regole degli altri
Mentre fuori si giocano le grandi partite del riassetto bancario, Banco BPM guarda dal vetro come il bambino escluso dalla partita di calcetto. La banca sostiene di avere molte possibilità che però, dice Castagna, “oggi ci sono impedite”. Forse il vero problema è che nel risiko non basta avere le carte in mano. Bisogna anche saperle giocare.