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Credito al ribasso: l’unione bancaria Ue, la soluzione che nessuno ha chiesto

Immaginate un mercato dei capitali così perfetto da far sembrare l’Europa un palcoscenico di Broadway: Bob Homan, Chief Investment Officer di Ing, sembra crederci ciecamente. “Un mercato dei capitali ben integrato risolverà tutti i problemi dell’Europa,” ha dichiarato, probabilmente mentre si godeva un caffè espresso guarnito con sogni di grandeur.

Ah, ma non ditelo ai Paesi del Nord, che sembrano avere un feticcio per i deficit pubblici. D’altronde, per loro, la cautela è quasi una religione. Ma Homan ha notato una sorta di metamorfosi negli ultimi 20 anni. Dieci anni fa, in Germania, l’inflazione era un’ombra inquietante. Oggi? Chi se ne frega! Dopo aver superato la crisi dell’euro, che sta diventando un ricordo sbiadito, il terrore sembra essersi dissolto. Chissà, forse hanno scoperto un elisir magico!

Dal canto suo, Homan prevede che il primo semestre del 2025 sarà un momento di crescita globale moderata e di alleggerimento della pressione inflattiva. Fantastico! Ma aspetta: lo scenario rimane “complesso.” Aggiungiamo un pizzico di incertezze legate alla politica commerciale degli USA, alla frammentazione geopolitica e all’andamento dell’economia europea. Una miscela esplosiva di certezze inaffidabili, insomma.

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