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Crescita del Pil in Italia: solo un misero +0,3% nel primo trimestre 2025, e noi dovremmo festeggiare?

Nel primo trimestre di quest’anno, il Prodotto Interno Lordo, ovvero quel numero magico che tutti adora citare, si è espresso in una crescita dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Che dire? Un vero trionfo! Ma solo se non contiamo le giornate lavorative, perché in fondo, chi ha bisogno di lavorare? Del resto, il COVID-19 ha anche insegnato che restare a casa può essere un’ottima strategia di crescita.
L’Istat, in un momento di candida sincerità, afferma: “Nel primo trimestre 2025 l’economia italiana registra una crescita dello 0,3% in termini congiunturali e dello 0,6% in termini tendenziali.” E qui ci si chiede: ma se si correggono i risultati per gli effetti di calendario, non è che ci stiamo un po’ illudendo? Evidentemente, il dato si basa sulla premessa che l’ottimismo sia un ormone di crescita.
Nel frattempo, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, si sbizzarrisce in dichiarazioni entusiastiche, affermando che la nostra crescita è “migliore rispetto ad altri Paesi europei”. Certo, certo, nessuno può negare che ci sia un certo orgoglio nazionale nel rimanere a galla, mentre altri affondano. Ma non facciamoci troppe illusioni, il concetto di “crescita” è relativo, un po’ come il modo in cui ci sentiamo dopo l’aperitivo: tutto sembra meraviglioso fino a quando non arriva il conto.
Passiamo all’argomento che ci fa davvero rabbrividire: l’inflazione. Ad aprile 2025, si stima un aumento dello 0,2% su base mensile e del 2,0% su base annua. Un incremento che fa quasi rabbrividire, ma non preoccupatevi, i prezzi dei beni alimentari e per la cura della casa sono in continua ascesa! Benvenuti nel paradosso del “carrello della spesa”, dove il benessere si misura in base a quanto riusciamo a sopportare di pagare per un chilo di pomodori.
L’Istat ha fatto sapere che il aumento dei prezzi è principalmente attribuibile all’energia. Chi l’avrebbe mai detto? Gli energetici regolamentati, con il loro +32,9%, stanno facendo il bravo e non possiamo dare la colpa a loro, perché senza di loro le nostre case sarebbero gelide come il cuore di nel periodo post-vacanze estive. E no, non dimentichiamo i trasporti che, con il loro +4,4%, ci ricordano quanto costi spostarci per cercare affari che poi non troveremo.
In sintesi, l’“inflazione di fondo” accelera, il costo della vita aumenta, ma ehi, le statistiche dicono che stiamo crescendo. Quindi, possiamo benissimo ignorare la realtà in cambio di un barlume di speranza numerica. Che meraviglia vivere in questo bel paese di contraddizioni, dove le percentuali fanno girare la testa ma il portafoglio resta sempre vuoto.